Niente di particolarmente rilevante per la pensione è quello che ci si attende dal 2023. Il nuovo anno ricomincerà come sono iniziati gli ultimi anni. Si tronerà a parlare di riforma delle pensioni, di pensione di garanzia giovani, di flessibilità e probabilmente di nuovo di Quota 41 per tutti. Il 2023 inizierà quindi con la pensione anticipata 2023 che resta una possibilità che molti potranno sfruttare a prescindere da nuove misure e ritocchi alla normativa vigente.
Pensione anticipata 2023, la guida
Potranno andare in pensione anticipata 2023 i lavoratori che hanno maturato l’unico requisito previsto da questa misura che resta quello contributivo. In pensione si esce nel 2023 ancora una volta con 42 anni e 10 mesi di contributi versati di cui 35 neutri da contribuzione figurativa da malattia o disoccupazione. Per le donne resta il trattamento agevolato che prevede un anno di sconto. Servono 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, sempre con gli stessi 35 anni effettivi da lavoro prima citati.
Novità anche a 58 anni per la pensione anticipata 2023
Chi parla di pensione anticipata anche a 58 anni, non parla certamente di questa pensione anticipata ordinaria. Per poter arrivare ad una pensione anticipata 2023 ad una età così giovane, significa aver iniziato a lavorare già a 15 anni di età. E soprattutto, non aver smesso praticamente mai. Non certo una cosa facile da verificarsi. Per le donne non cambia molto, perché si tratta di aver iniziato un anno dopo, cioè a 16 anni. Ma proprio le donne sono quelle che a conti fatti possono sfruttare misure alternative alla classica pensione anticipata anche nel 2023. A 58 anni possono lasciare il lavoro quelle che accettano il ricalcolo contributivo della pensione e sfruttano l’opzione donna.
Potenziali novità 2023
Già nel 2022 con opzione donna per le lavoratrici dipendenti 58 anni era l’età a partire dalla quale sfruttare la misura. Nel 2023 potrebbero cambiare i requisiti utili ad uscire a 58 anni. Magari, come sembra, consentendo l’uscita a 58 anni con 35 anni di contributi solo alle lavoratrici madri di due o più figli. Ma a 58 anni potranno uscire anche con solo 20 anni di contributi le donne che hanno una invalidità pensionabile pari ad almeno l’80%. La misura parte addirittura da una età minima di 56 anni per le donne (per gli uomini 61 anni).