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Pensione anticipata 2024, ecco chi esce a 64 anni dopo l’ok alla manovra

Pensione anticipata 2024, con un aumento del limite minimo della pensione da prendere.

La pensione anticipata contributiva nel 2024 non finirà di essere attiva. Ed è una misura che riguarda solo chi rientra nel sistema contributivo non avendo contributi alla data del 31 dicembre 1995. Una misura favorevole come età di uscita e come contribuzione da versare. E priva di penalizzazioni, anche perché la prestazione viene calcolata esclusivamente con il sistema contributivo, e non potrebbe essere diversamente. La pensione anticipata contributiva però è oggetto alcuni cambiamenti per il 2024.

Pensione anticipata 2024, ecco chi esce a 64 anni dopo l’ok alla manovra

Nel 2023 è andato in pensione a 64 anni chi è arrivato a prendere una pensione pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale. Questo è il vincolo che hanno subito i contribuenti interessati alla misura nel 2023, una volta arrivati a 64 anni di età ed a 20 anni di contributi. Nel 2024 invece, pur restando identici i due requisiti anagrafici e contributivi, servirà una pensione pari a 3 volte l’assegno sociale. Questa la novità introdotta dal governo nella legge di Bilancio. Un aumento di 0,2 punti percentuali che rende la pensione anticipata contributiva più complicata da prendere perché fa lievitare la cifra minima di pensione necessaria per farsi liquidare la prestazione a 64 anni di età.

Nel 2024 in pensione a 64 anni ma l’importo minimo da centrare sale

Presto l’INPS confermerà per l’anno 2024 il nuovo importo dell’assegno sociale e quindi si avrà la certezza dell’importo minimo della pensione da raggiungere. Assegno sociale che oggi invece è pari a 503,27 euro al mese. Se davvero sarà pari al 5,4% l’aumento previsto per il tasso di inflazione, il nuovo assegno sociale sarà di circa 530,45 euro al mese. Significa che oltre a dover raggiungere una pensione pari a 3 volte l’assegno sociale e non più a 2,8 volte come nel 2023, la cifra crescerà perché il riferimento passa da 503,27 a 530,45 euro al mese. Significa per intenderci che andrà in pensione a 64 anni chi raggiunge una pensione pari a 1.591,35 euro al mese e non più a 1.409,16 euro al mese.

Per le donne un canale agevolato per la pensione anticipata contributiva

Solo per gli uomini o per le donne senza figli avuti, il nuovo limite minimo di trattamento sarà quello prima citato. Perché il governo ha deciso di differenziare le lavoratrici in base ai figli avuti. Fermo restando il requisito anagrafico dei 64 anni di età, e fermo anche il requisito contributivo minimo dei 20 anni di versamenti, per le donne con un solo figlio la pensione minima da raggiungere deve essere non inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale (1.485,26 euro al mese). Invece deve essere pari a 2,6 volte l’assegno sociale (1.379,17 euro al mese) per le lavoratrici che hanno avuto due o più figli.