Ormai la Legge di Bilancio è stata approvata dal Consiglio dei Ministri. Naturalmente non siamo ancora al testo definitivo, perché adesso che inizia il solito passaggio in Parlamento, emendamenti e proposte correttive possono ancora modificare i provvedimenti della manovra. Però sulla pensione anticipata a 59, 60 o 61 anni per il 2025, non dovrebbero arrivare novità. Sulle pensioni nessuna riforma è stata introdotta. Sono state confermate le pensioni che scadevano il 31 dicembre 2024, cioè Ape sociale, quota 103 e opzione donna. Ed è proprio opzione donna che nel 2025 consentirà di andare in pensione anticipata a 59, 60 o 61 anni.
Ricapitolando, è stata introdotta la proroga di quelle misure che rischiavano di scomparire. E quindi, anche l’opzione donna viene estesa al 2025.
Opzione donna 2025, come funziona
Via libera anche per il 2025 ad opzione donna con la pensione anticipata a 59, 60 o 61 anni di età. Se non verranno prodotte novità durante il passaggio parlamentare della manovra, ormai è tutto chiaro il funzionamento di opzione donna nel 2025. A partire dalla data entro cui è stabilito che le interessate debbano completare i requisiti previsti.
Con la nuova opzione donna 2025, in pensione potranno andarci già le nate nel 1966, ma solo se rientrano nelle condizioni prestabilite. L’opzione donna rispetto alle altre misure di pensionamento prevede che i requisiti vanno completati tutti entro il 31 dicembre dell’anno precedente quello di pensionamento. Pertanto, chi vuole andare in pensione con la nuova opzione donna, e quindi con la pensione anticipata a 59, 60 o 61 anni di età, deve completare oltre all’età anche i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre prossimo.
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Per andare in pensione con opzione donna 2025 servirà quindi che la lavoratrice abbia almeno 59 anni di età compiuti entro il 31 dicembre del 2024 ed alla stessa data abbia anche 35 anni di contributi versati. Ma soprattutto, servirà appartenere a delle specifiche categorie. Ed in alcuni casi per uscire a 59 anni bisogna aver avuto anche più di un figlio durante la vita.
Le categorie di opzione donna sono le invalide, le caregivers, le licenziate o le addette di aziende che hanno avviato tavoli di risoluzione della crisi aziendale in sede Ministeriale.
L’età di uscita a 59 anni ma solo per licenziate o alle prese con aziende in crisi. Perché per invalide e caregivers per uscire con questa età è necessario che abbiano avuto due o più figli nella loro vita. Altrimenti, con un solo figlio è necessario che entro la fine del 2024 l’età raggiunta dalle invalide o dalle caregivers sia di 60 anni. In assenza di figli avuti l’età di uscita è 61 anni e sempre entro il 31 dicembre del corrente anno.
Pensione anticipata a 59, 60 o 61 anni, invalidi e caregivers ma di che tipo?
La misura prevede anche dei requisiti specifici da rispettare soprattutto per le invalide e le caregivers. Si tratta degli stessi requisiti specifici previsti per invalidi e caregivers con l’APe sociale e con la quota 41 per i precoci. Le invalide di opzione donna devono avere almeno il 74% di disabilità. E deve essere stata una commissione medica ASL/INPS a certificare dopo opportuna visita medica e dopo il rilascio del consueto verbale. Le cosiddette caregivers invece, ovvero quelle che assistono un parente disabile, devono rispettare il solito vincolo della convivenza. Devono risultare conviventi con il parente disabile che assistono, ma da non meno di 6 mesi.
Ecco quindi come potranno andare in pensione anticipata a 59, 60 o 61 anni le invalide e le caregivers con opzione donna. In base ai figli avuti come spiegato prima. E con i requisiti tutti da completare.