Prima di compiere 67 anni di età andare in pensione non è una cosa difficile nonostante si tende a considerare il sistema pensionistico italiano tra i più rigidi in materia di uscita anticipata dal mondo del lavoro. Uscire dal lavoro cinque anni prima significa farlo o a 62 anni di età, oppure con 37 anni 10 mesi di contributi previdenziali versati. E se 62 anni richiama alla quota 100, 37 anni e 10 mesi è meno dei 38 anni di contributi che la stessa quota 100 prevedeva fino al 2021.
Pensione anticipata a 62 anni o meno di 38 di contributi, senza quota 100
Se si parla di pensione a 62 anni di età il ragionamento non può che andare alla nuova quota 103. Infatti come età dal primo gennaio scorso possono lasciare il lavoro quanti hanno completato sia i 62 anni di età che i 41 anni di contributi versati. Ma 41 anni di contribuzione, non è certo la cosa più facile che esiste. Fatto sta che c’è di che essere comunque allegri. Nel 2022 a 62 anni non si poteva uscire dal mondo del lavoro. Perché il 31 dicembre 2021 era stata cessata la quota 100. E l’introduzione della quota 102 avena si confermato i 38 anni di contribuzione versata necessaria, ma anche issato a 64 anni l’età utile alla pensione da quotisti.
Come funziona la pensione anticipata a 62 anni o meno di 38 di contributi, senza quota 100 ma con il contratto di espansione
A 62 anni di età pure il contratto di espansione nel 2023. Ma parliamo di una misura che riguarda i lavoratori assunti in aziende con almeno 50 addetti a libro paga. Aziende e sindacati in sede ministeriale devono trovare una intesa per avviare un turnover tra vecchi e nuovi addetti. In modo tale da favorire il ricambio generazionale in aziende propense alle nuove tecnologie. Una opportunità per le aziende. Ma anche una possibilità che riguarda quanti si trovano a 5 anni dai 67 della pensione di vecchiaia o a 37 anni e 10 mesi di contributi versati, cioè a 5 anni dalla pensione anticipata ordinaria.