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Pensione anticipata a 65 anni, ecco quando è possibile

Pensione anticipata a 65 anni, ecco quando è possibile sfruttare altre misure di anticipo senza dover per forza subire tagli e penalizzazioni.

In pensione subito per i nati nel 1959. Perché a 65 anni c’è chi può accedere subito alla quiescenza. Infatti c’è una misura che permette ai lavoratori di andare in pensione senza dover attendere ipotetiche quanto improbabili nuove riforme e nuove misure. Il lavoratore nato nel 1959 che ha compiuto già i 65 anni di età o li compie entro fine 2024, può andare in pensione. Lo può a prescindere che sia precoce o meno, senza dover necessariamente arrivare a 41 anni di contributi, e senza dover per forza superare i 42,10 anni previsti per gli uomini e per la loro pensione anticipata ordinaria.

Pensione anticipata a 65 anni, ecco quando è possibile

Dal 2019 ad oggi sono accadute tante cose e tante misure sono state varate. Soprattutto le misure a quota. Parliamo di misure che permettono l’anticipo del pensionamento, al raggiungimento di una determinata età, di una determinata Dal 2019 al 2021 è stata in vigore la quota 100. Misura che poi fu sostituita a partire dal primo gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 dalla quota 102. Misura quest’ultima che a sua volta fu sostituita dal primo gennaio 2023 dalla quota 103 che ancora oggi è attiva.

Pensione a 65 anni, ecco come fare e come si è arrivati alle misure per quotisti

Per andare in pensione con queste misure, cambiando la quota cambiano anche i requisiti. E tutte e tre ancora oggi possono essere sfruttate. Ma solo se l’interessato ha raggiunto i requisiti e la quota, entro l’ultimo giorno di funzionamento di ciascuna misura. Infatti le tre misure consentono di andare in pensione a chi raggiunge:

  • 62 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2021 per la quota 100;
  • 64 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022 per la quota 102;
  • 62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023 per la quota 103 del 2023;
  • 62 anni di età e 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2024 per la quota 103.

Pensione subito per i nati nel 1959, ecco come e senza tagli

Come è evidente, la quota 103 si divide in due versioni. Una valida nel 2023 e l’altra valida ancora nel 2024. Perché la misura nel 2024 ha visto alcune modifiche. Che rendono le uscite più vantaggiose per chi riesce a completare i requisiti per la versione del 2023.

La pensione di quota 103 nel 2023 era retributiva e mista, quella 2024 è diventata contributiva. E chi oggi a 62 anni di età completa i 41 anni di contributi, può andare in pensione, ma con il calcolo contributivo che è più penalizzante. Chi invece ha 41 anni di contributi versati già al 31 dicembre 2023 ed ha già 65 anni di età perché è nato nel 1959, può andare lo stesso in pensione, ma con la quota 103 del 2023.
Stesso ragionamento si può fare con le altre quote precedenti. Chi entro il 31 dicembre 2021 ha completato entrambi i requisiti della quota 100 o entro il 31 dicembre 2022 quelli della quota 102 può sfruttare ancora l’uscita, anche se le misure nel frattempo sono sparite, modificate o sostituite dalle altre.

Il vantaggio di centrare i requisiti per le vecchie quote è evidente

Sempre i nati nel 1969 e quini quanti hanno 65 anni di età, possono beneficiare della quota 100 con diritto cristallizzato. Anche se ha i requisiti per rientrare in quota 103, avendo superato i 62 anni di età ed avendo completato solo nel 2024 i 41 anni di contributi, grazie alla cristallizzazione può scegliere la quota 100. Perché il nato nel 1959, ha completato 38 anni di contributi e 62 anni di età entro la fine del 2021 e quindi rientra nella vecchia quota 100.