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Pensione anticipata con 60 anni e 20 di contributi con la vera riforma

Siamo alle porte di una probabile rivoluzione del sistema pensionistico italiano. Già nella prossima legge di Bilancio qualcosa di nuovo entrerà in azione nel sistema pensionistico italiano. Alcune nuove misure potrebbero fare capolino. Saranno probabilmente misure temporanee, che dureranno il giusto, in attesa di mettere mano al sistema in maniera profonda. Ma come? I lavoratori si aspettano alcune misure che permettano loro non solo si poter anticipare la pensione, ma almeno di poter essere liberi di scegliere. Lo dimostrano i tanti messaggi e le tante email che arrivano in redazione. Quota 41 a 61 anni o la quota 102 flessibile non bastano. Servirebbe la pensione anticipata con 60 anni e 20 di contributi.

Pensione anticipata con 60 anni di età e 20 di contributi

Un lavoratore con 20 anni di contributi versati dovrebbe iniziare ad essere libero di andare in pensione a partire dai 60 anni di età. Se è vero che tra le modifiche del reddito di cittadinanza che il governo intende imporre, c’è il fatto che si vuole fissare un limite di età a 60 anni, la pensione dovrebbe arrivare prima. Se la linea è quella di negare il sussidio a chi non ha ancora compiuto i 60 anni di età e può lavorare, è evidente che i 60 anni dovrebbero essere l’età utile al pensionamento. Il reddito di cittadinanza che diventa erogabile solo agli over 60 se non ci sono altre problematiche di famiglia, invalidità e fragilità, segna un dato evidente. Per i legislatori gli over 60 anche se sani e attivabili al lavoro, sono meritevoli di un sussidio contro la povertà. Perché allora non dargli modo di sfruttare la loro carriera, per poter andare subito in pensione?

La pensione a 60 anni anche se di basso importo

Quindi per la maggior parte dei lavoratori dovrebbe esserci libera scelta di lasciare il lavoro una volta completati i 60 anni di età ed una volta arrivati almeno a 20 anni di contributi versati. Infatti secondo i lavoratori, si dovrebbe concedere questa libertà di scegliere. Il lavoratore dovrebbe essere libero di scegliere per esempio una pensione pari a 450 al mese a 60 anni di età. Infatti con 20 anni di contributi versati, con stipendio costante lordo da 1.500 euro al mese, il lavoratore potrebbe avere una pensione di 450 euro circa al mese.

Come cambia la prestazione con l’età

Non certo una super pensione, ma se un lavoratore crede di poter vivere così, perché no. Lo stesso lavoratore, lavorando un anno in più, ma a sua scelta, ed uscendo quindi a 61 anni con 21 anni di contributi, prenderebbe oltre 480 euro al mese. Circa 400 euro in più all’anno. E sarebbe da 520 euro al mese, circa, la pensione a 62 anni con 22 di contributi. In definitiva, dovrebbe poter scegliere il lavoratore, e 60 anni sarebbe la soglia ideale. Anche perché chi può prendere ciò che si è guadagnato con il suo lavoro, potrebbe evitare di dover chiedere aiuto allo Stato con il reddito di cittadinanza.