La pensione anticipata contributiva permette, a chi ricade con tutti i contributi maturati nel sistema contributivo puro, il prepensionamento a 64 anni con soli 20 anni di contributi. Si tratta di un’ottima alternativa alla pensione di vecchiaia che, però, non coinvolge una platea molto ampia di possibili fruitori.
Pensione anticipata contributiva
Solo per chi ha tutti i contributi versati dopo il 1 gennaio 1996 o chi, in alternativa, può scegliere il computo nella Gestione Separata, la pensione anticipata contributiva offre la possibilità di accedere al pensionamento con 3 anni di anticipo, a parità di contributi, rispetto alla pensione di vecchiaia.
I requisiti per poter accedere a questa misura sono nell’ordine:
- assenza di contributi versati prima del 1996
- almeno 64 anni di età
- almeno 20 anni di contributi
- che il primo assegno previdenziale liquidato abbia un importo pari o superiore a 2,8 volte il trattamento minimi INPS (che per il 2020 è pari a 515,07 euro mensili)
Appare chiaro, guardando i requisiti che la misura richiede, che la platea di possibili fruitori è abbastanza ridotta comprendendo soltanto coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1996 e coloro che hanno una posizione aperta nella Gestione Separata INPS e possono, quindi, optare per il computo.
Computo nella Gestione Separata, per chi?
Anche poter optare per il computo nella Gestione Separata richiede dei requisiti abbastanza rigidi. Per poter effettuare il ricalcolo dei contributi in questa Gestione è necessario:
- avere una posizione aperta nella Gestione Separata INPS ed avere almeno un contributo versato in essa
- possedere contribuzione prima del 1996 che, però, deve essere inferiore a 18 anni di contributi
- possedere almeno 15 anni di contributi totali di cui almeno 5 versati dopo il 1 gennaio 1996.
Anche in questo caso appare chiaro che non tutti possono optare per il computo nella Gestione Separata.