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Pensione anticipata grazie al Bonus di 60 mesi di contributi, ma pochi fanno domanda

Maggiorazioni contributive e vai in pensione prima, ecco quelle per i precoci e gli invalidi.

Nel sistema previdenziale italiano ci sono alcune regole che permettono di considerare un mese di lavoro come un mese e mezzo, oppure un anno di lavoro come un anno e mezzo. Se la matematica non è un opinione, 5 anni di lavoro valgono 7 anni e mezzo di contributi e 10 anni ne valgono 15. Può sembrare un’esagerazione, ma è così e molti lavoratori non lo sanno. Oppure ci sono periodi che valgono 2 mesi in più per ogni anno di lavoro. Anche in questo caso, strumento poco usato. Ma vediamo di cosa si tratta e perché può essere importante.

Le maggiorazioni contributive per i pensionati

Quando si sente parlare di maggiorazioni contributive si tende a considerare l’aspetto economico della contribuzione, come se la maggiorazione incidesse sul valore dei contributi versati e poi trasformati in pensione. Invece la maggiorazione contributiva in genere è uno strumento che consente di considerare di più i contributi, ma come numero di anni validi per arrivare alla pensione. Godendo di una pensione anticipata grazie al Bonus di 60 mesi di contributi, perché come vedremo si possono recuperare anche 5 anni di contributi in questo modo.

Ecco di cosa si tratta e chi può goderne per la sua pensione

Per esempio ci sono 2 mesi di contributi in più per ogni anno di contributi versati da parte di un invalido riconosciuto tale ed in misura pari ad almeno il 74% da parte della commissione medica invalidi civili delle ASL. Naturalmente si parla di periodi di lavoro svolti dopo essere stati riconosciuti invalidi. In questo modo un lavoratore può recuperare massimo 5 anni di contributi in più perfettamente validi per la pensione. Un lavoratore che ha 30 anni di lavoro e quindi di contributi, di cui i primi 20 passati senza problemi di salute e gli ultimi 10 con una invalidità addosso, anziché 30 anni di contributi ne avrà 32. Perché i 10 successivi all’invalidità valgono 12 anni. Se invece il lavoro fosse stato svolto tutto (30 anni) dopo il riconoscimento dell’invalidità, i contributi maturati sarebbero stati 35 anni (massimo 5 anni di maggiorazione e quindi su massimo 25 anni di lavoro).

La maggiorazione per i lavoratori minorenni

Più alta è la maggiorazione per i periodi di lavoro prima della maggiore età. Infatti per chi ha iniziato a lavorare prima dei 18 anni di età, ogni mese di contributi vale un mese e mezzo. Se per la maggiorazione invalidi questa è aperta a tutti, la maggiorazione per i precoci vale solo per chi ha cominciato coi versamenti in data successiva al 31 dicembre 1995. Quindi, 12 mesi di lavoro prima dei 18 anni valgono 18 mesi, 24 mesi di lavoro valgono 36 mesi e così via. In definitiva, si tratta in ogni caso di strumenti che possono determinare una pensione anticipata grazie al Bonus di 60 mesi di contributi che però deve essere l’interessato a richiedere quando è il momento di andare in pensione.