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Pensione anticipata nati nel 1961, è vero che bastano 30 anni di contributi?

Lo sai che possono bastare 30 anni di contributi per andare in pensione prima, ecco i nati nel 1961 che possono farcela.

In pensione in anticipo, anche senza arrivare a superare i 40 anni di contributi. Uscire prima dei 67 anni di età non deve passare per forza dalle pensioni anticipate ordinarie con 42 anni e 10 mesi di contributi. E nemmeno dai 41 anni della relativa quota 41 per i precoci. Va detto comunque che difficilmente si può uscire in anticipo con 20 anni di contributi versati. Ma è anche vero che per le pensioni anticipate possono bastare anche 30 anni di contributi. Ed è una possibilità che già nel 2024 hanno i nati nel 1961.

Pensione anticipata nati nel 1961, è vero che bastano 30 anni di contributi?

Andare in pensione con 30 anni di contributi è una possibilità concreta per molti nati nel 1961, ma solo se rientrano in alcune particolari categorie di lavoratori. Perché con 30 anni di contributi versati e 63 anni e 5 mesi di età c’è l’anticipo pensionistico sociale. Una prestazione che arriva ad erogare per 12 mesi all’anno e fino ai 67 anni di età, fino a 1.500 euro al mese. Possono sfruttare questa misura che ripetiamo, per qualcuno arriva con 30 anni di contributi versati, gli invalidi, i caregivers e i disoccupati. La misura è conosciuta come Ape sociale. Non abbiamo dimenticato i lavori gravosi, che sono un’altra categoria a cui l’Ape è destinata. Ma non per errore, ma solo perché per gli addetti alle mansioni gravose 30 anni di contributi non bastano perché ne servono 36.

Ecco i beneficiari della pensione in anticipo nel 2024

Per gli invalidi serve che la commissione medica invalidi civili dell’Asl abbia confermato almeno il 74% di disabilità per l’interessato. Per la figura del caregiver invece, occorra avere iniziato ad assistere un familiare stretto disabile grave da almeno sei mesi prima di presentare domanda di pensione. Il familiare può essere naturalmente il coniuge o qualsiasi altro parente di primo grado con cui l’interessato convive da almeno 6 mesi. Oppure possono essere anche parenti ed affini entro il secondo grado, ma solo se a loro volta questi parenti siano senza genitori o coniuge, oppure con genitori o coniugi over 70 o affetti anche loro da patologie invalidanti. Per quanto concerne i disoccupati invece, basta aver completato la Naspi, ovvero l’indennità per disoccupati involontari dell’INPS. Prima di presentare domanda di pensione bisogna aver preso tutta l’intera Naspi spettante. Quindi nulla da fare per la pensione di chi in Naspi non ci è andato perché magari ha perso il lavoro per dimissioni volontarie senza giusta causa.