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Pensione anticipata nel 2022 o nel 2023?

Attenzione a misure anticipate che penalizzano: meglio attendere qualche anno ed avere la pensione piena.

Non è facile capire cosa cambierà con la prossima riforma pensioni per coloro che devono lasciare il mondo del lavoro. I sindacati, giustamente, hanno detto che siamo già in ritardo per le riforma perchè sia i lavoratori che devono pensionarsi nel 2022 sia le aziende che devono, eventualmente, sostituirli dovrebbero sapere con un certo anticipo il numero dei pensionamenti previsti. Ma tant’è, la riforma pensioni è ancora ferma e ancora non si sa cosa accadrà il prossimo anno.

Rispondiamo ad un nostro lettore che ci scrive:

Buon giorno, sono disoccupato, ho 60 anni e versamenti per contributi per 40 anni. Sto versando la volontaria e secondo i calcoli dell’Inps (fatti al patronato)  dovrei a marzo 2023 fare l’ultimo versamento e da luglio 2023 poter percepire la pensione anticipata. Sono a chiedervi se per caso con le eventuali nuove riforme potrei già usufruire a partire dal 2022 (avendo 61 anni e 41 anni di contributi) o se invece devo aspettare comunque il compimento dei 62 anni (requisito base per usufruire di tale riforma) e quindi andare in pensione nel 2023. Grazie

Consiglio di leggere la nostra guida: Pensione: tutto quello che c’è da sapere, la guida

Pensione anticipata quando?

Non so dirle quello che sarà deciso ma quello che trapela dai rumors e dalle ipotesi non fa ben sperare. Ogni ipotesi avanzata, infatti, prevede penalizzazioni sull’assegno previdenziale: tagli in percentuale, ricalcoli contributivi e penalizzazioni che fanno, di fatto, gravare, l’anticipo sulle spalle del lavoratore.

Il mio consiglio è attendere e vedere cosa riusciranno a partorire con questa riforma ma se una eventuale quota 41 per tutti dovesse prevedere penalizzazioni io le consiglio di continuare a versare contributi fino al 2023 per avere la sua pensione piena senza tagli. Meglio versare contributi volontari un anno in più che avere una pensione penalizzata di 2 o 300 euro per tutta la vita: si tratta di rimetterci migliaia di euro che spettano di diritto al lavoratore che ha versato i contributi.

Guardi bene, quindi, prima di farsi ingannare da una eventuale misura penalizzante che ad un primo sguardo potrebbe sembrarle conveniente, pensi sempre che la pensione a cui ha diritto a luglio 2023 sarà piena e senza tagli.

Per dubbi e domande è possibile scrivere a: info@pensioniefisco.it
I nostri esperti provvederanno a dare una risposta al tuo quesito in base all’originalità.