La pensione anticipata ordinaria è una forma di pensionamento che permette di andare in pensione prima dell’età prevista per la pensione di vecchiaia, e che non prevede alcun limite di età. Basta infatti essere in possesso di un’anzianità contributiva minima. Si tratta della misura che permette di andare in pensione prima di aver compiuto l’età della pensione di vecchiaia, che attualmente è fissata a 67 anni.
I requisiti per la pensione anticipata ordinaria oggi e in futuro
I requisiti per la pensione anticipata ordinaria oggi sono collegati ancora a quanto stabilito dalla riforma Fornero che introdusse lo strumento e lo mise al posto delle pensioni di anzianità. Nel 2023, nel 2024 e così fino al 2026 serviranno:
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne;
- 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.
Per ottenere la pensione anticipata ordinaria, non è richiesto alcun requisito di età ma solo che 35 anni di contribuzione devono essere effettivi e quindi non devono essere comprensivi dei contributi da malattia o da disoccupazione, eventi nella vita lavorativa di un contribuente, che danno diritto come tutti sanno, alla copertura figurativa.
Il calcolo della pensione anticipata ordinaria con il sistema misto
Il calcolo della pensione anticipata ordinaria oggi è con il sistema misto, perché nessuno può vantare una carriera lunga oltre 40 anni di contributi se ha iniziato a lavorare dopo il 1995. Il sistema misto per il calcolo delle pensioni, combina il metodo retributivo e il metodo contributivo. Retributivo fino al 31 dicembre 1995, contributivo poi, a meno che il contribuente non abbia 18 o più anni di contributi già completi al 31 dicembre 1995. In questo caso il metodo contributivo si applica ai contributi maturati solo dal 2012 in avanti.
Il futuro delle pensioni anticipate ordinarie
Come detto, fino al 2026 i requisiti per accedere alla pensione anticipata ordinaria resteranno quelli prima citati. Poi si dovrebbe tornare a salire, per via dell’aspettativa di vita. Due mesi nel 2027 e 2028, questo l’ipotetico scenario futuro, con ulteriori 2 mesi per il biennio successivo e così via ogni due anni. Sono scenari ipotetici, perché tutto dipende da ciò che il governo vuole fare e dai dati ISTAT sulla vita media della popolazione.