La legge di Bilancio 2021 prevede una proroga dell’Ape sociale per tutto il 2021: sarà possibile, quindi, accedere alla pensione con 63 anni di età unitamente a 30 o 36 anni di contributi, per chi raggiunge i requisiti entro il 31 dicembre 2021.
Pensione badanti a 63 anni
Come è noto, infatti, la pensione con l’Ape sociale permette il pensionamento a 63 anni a invalidi, caregiver e disoccupati con 30 anni di contributi e a lavoratori gravosi con 36 anni di contributi.
Rientrano in questo tipo di pensionamento anche i lavoratori domestici che prestano assistenza ad una persona anziana, visto che tale professione rientra in quelle definite gravose.
Gli allegati C ed E alla legge 232 2016, infatti, fissano le professioni definite gravose e tra esse è compresa anche quella svolta dagli addetti all’assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza.
Le badanti, quindi, rientrano a pieno diritto nella possibilità di pensionamento con l’Ape sociale a patto di aver compiuto 63 anni e di aver maturato almeno 36 anni di contributi.
Inoltre è richiesto, per accedere, che la professione gravosa sia stata svolta per almeno 6 anni nei 7 anni che precedono il pensionamento o per almeno 7 anni nei 10 anni che precedono il pensionamento.
Attenzione: non basta svolgere il ruolo di badante per poter accedere ma è importante la mansione riportata nel contratto di assunzione. Se una badante che si prende cura di una persona anziana non autosufficiente è stata assunta con la mansione generica di lavoratore domestico o di colf, purtroppo non potrà accedere al pensionamento con 63 anni di età.
La domanda
Per rientrare nel beneficio è necessario presentare domanda di riconoscimento entro e non oltre il 30 novembre 2021.