Le casalinghe possono andare in pensione con 534 euro al mese anche se non hanno versato contributi. Solitamente quello che si legge è che per andare in pensione le casalinghe dovrebbero versare almeno 5 anni di contributi nel Fondo Casalinghe istituito dal’Inps, ma anche senza quei contributi la pensione potrebbe spettare lo stesso.
Oggi non accade più molto spesso, ma soprattutto per le generazioni precedenti (quando un solo stipendio bastava per vivere) erano diffuse le donne che non lavoravano fuori casa e si occupavano della famiglia e della casa senza ricevere una retribuzione in cambio (e senza versare contributi).
Per queste donne (ma anche per gli uomini che sceglievano di dedicarsi alla casa) l’Inps ha previsto un apposito fondo in cui versare contributi volontari per maturare l’accesso a una pensione. Il Fondo casalinghe è destinato a chi si occupa della casa e della famiglia e perette di avere, in caso di infortunio una rendita mensile o, in caso di vecchiaia una pensione a 65 anni calcolata sui contributi versati. Per avere diritto ai trattamenti basta versare nel fondo contributi per almeno 5 anni.
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Casalinghe, senza contributi cosa spetta?
Fermo restando che le casalinghe possono iscriversi al fondo in questione in qualsiasi momento della loro vita, c’è da dire che potrebbero avere diritto alla pensione anche senza iscrizione. Perché la normativa previdenziale italiana prevede una misura assistenziale che non richiede il versamento dei contributi e che garantisce al compimento dei 67 anni una pensione mensile di 534 euro.
Si tratta dell’assegno sociale che è riconosciuto ai cittadini che hanno un reddito basso e che raggiungono i 67 anni senza il diritto a una pensione previdenziale (o nel caso ricevano una pensione previdenziale molto bassa funziona da sostegno al reddito fino al raggiungimento dei 534 euro mensili).
Il problema principale di questa pensione è che conta non solo i redditi del beneficiario, ma anche quelli dell’eventuale coniuge.
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Perché non tutte le casalinghe possono avere i 534 euro al mese?
Con la circolare numero 1 del 2 gennaio 2024 l’Inps ha fissato il nuovo importo dell’assegno sociale per il 2024, ma ha provveduto a fissare i limiti di reddito per percepirlo.
Per chi vive solo e non è sposato (vale anche per chi convive con un compagno senza aver ufficializzato la cosa) il limite di reddito da non superare è solo quello personale che deve essere inferiore a 6.947,33 euro l’anno. I 534 euro spettano solo in presenza di redditi uguali a 0, in tutti gli altri casi l’importo dell’assegno è la differenza dell’importo annuo dell’assegno e il reddito personale.
Supponiamo che un soggetto abbia 3.000 euro di redditi: l’importo dell’assegno è dato da 6.947,33 a cui sottrarre i 3.000 euro: 3.947,33 che corrispondono a un assegno mensile pari a 303 euro circa al mese per 13 mensilità.
Per chi è sposato il limite di reddito è più alto ed è pari a 13.894,66 euro l’anno: in questo caso si devono sommare i propri redditi a quelli del coniuge. Basta, quindi, avere un marito o una moglie che lavora o percepisce la pensione con importi non proprio bassi, che il diritto all’assegno sociale sfuma.