Per chi rientra nella quota 41 prevista per i lavoratori precoci, anche nel 2023 è possibile andare in pensione, indipendentemente dall’età al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati. A patto di rientrare in uno dei profili di tutela previsti dalla normativa in questione che sono: disoccupati, invalidi, gravosi, usuranti, e caregiver. La pensione con 41 anni di contributi è possibile, a prescindere dalla quota 103, anche nel 2023. A tal proposito rispondiamo alla domanda che ci ha posto un nostro lettore:
Salve a settembre 2023 farò 41 anni di contributi..sono un precoce e un gravoso..a marzo farò 58 anni di età..quando andrò in pensione?grazie
Pensione con 41 anni di contributi 2023
Se raggiunge a settembre i 41 anni di contributi deve attendere i 3 mesi di finestra che la quota 41 richiede. E questo, purtroppo, fa slittare la decorrenza della sua pensione al 1 gennaio 2024.
Le consiglio, in ogni caso, raggiungendo i 41 anni di contributi a settembre 2023, di presentare domanda di riconoscimento del beneficio per la riduzione del requisito contributivo, entro il 1°marzo 2023. In questo modo, non appena avrà ricevuto la verifica della copertura ed esito positivo da parte dell’INPS potrà procedere alla presentazione della domanda di pensione.
Se presenta, infatti, la domanda di riconoscimento del beneficio dopo il tale data, ma comunque entro il 30 novembre 2023, potrebbe essere presa in considerazione solo previo residuo delle risorse stanziate.
Per dubbi e domande è possibile scrivere a: info@pensioniefisco.it
I nostri esperti provvederanno a dare una risposta al tuo quesito in base all’originalità.