La preoccupazione di ogni lavoratore che deve accedere alla pensione riguarda l’importo dell’assegno che andrà a percepire. Già si è consapevoli che l’importo della pensione sarà sicuramente più basso dell’ultimo stipendio ma non si vuole rischiare anche di avere una pensione più bassa di quella che potrebbe spettare.
E proprio per questo si ha sempre paura che scegliendo una misura piuttosto che un’altra si viene a prendere un assegno più basso.
Rispondiamo ad un lettore di Pensioniefisco.it che ci scrive:
Se uno ha tutti i requisiti per andare con 41 anni di contributi “gravoso e prima dei 19 anni ” la pensione è intera o prende di meno?
Consigliamo la lettura della nostra guida: Pensione: tutto quello che c’è da sapere, la guida
Pensione intera o meno?
Non è facile comprendere cosa intenda per “pensione intera”. Se intende la pensione che le spetta sui 41 anni di contributi, si la pensione è intera, la quota 41 non prevede penalizzazioni e l’assegno spettante è quello calcolato sui contributi maturati al momento del pensionamento.
Ma è bene considerare che qualsiasi anticipo ha un costo: il massimo di assegno per ogni lavoratore si raggiunge a 67 anni di età. Anche andando in pensione un anno prima dei 67 anni la pensione non è la massima ottenibile a causa dei minori contributi versati e del coefficiente di trasformazione applicato meno conveniente.
Per essere sicuri, quindi, di prendere la pensione più alta possibile è necessario andare in pensione a 67 anni, tutti gli altri casi il lavoratore paga l’anticipo e lo paga all’incirca con 40/50 euro di pensione al mese per ogni anno che lavora in meno se la sua retribuzione lorda annua è di circa 30mila euro.
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