La pensione con 41 anni di contributi può essere centrata dal lavoratore precoce che appartenga ad uno dei profili di tutela: disoccupato, caregiver, invalido, usurante o gravoso.
Ma cosa accade al lavoratore che fa turni notturni? Scopriamolo rispondendo al nostro lettore che chiede:
Ho 55 anni, lavoro dal luglio 1981, quest anno raggiungo 40anni, lavoro a turni da circa 10 anni facendo la notte se raggiungo quota 41anche senza il lavoro usurante posso uscire a 41 anni di contributi avendo sempre lavorato ininterrottamente?
Pensione con 41 anni di contributi
Il lavoro notturno se svolto per un certo numero di notti l’anno e per almeno 7 anni nei 10 anni che precedono la pensione (o per la metà della vita lavorativa) rientra nel lavoro usurante.
Avendo lei iniziato a lavorare circa a 15 anni, senza mai smettere fino ai 55 anni, se rientra nei requisiti richiesti ai lavoratori a turni per essere riconosciuti usuranti, certamente avrà diritto alla pensione quota 41 precoci.
Quando un lavoratore a turni è considerato usurante?
Vi rientrano i lavoratori notturni che possano far valere una determinata permanenza nel lavoro notturno, con le seguenti modalità:
- lavoratori a turni, che prestano la loro attività di notte per almeno 6 ore, comprendenti l’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per un numero minimo di giorni lavorativi annui non non inferiore a 64;
- lavoratori che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino, per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo.
Se, quindi, lavora per almeno 64 notti l’anno, visto che lavora a turni da almeno 10 anni, al raggiungimento dei 41 anni di contributi ha diritto alla pensione con la quota 41.
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