Anche per il 2021 e fino alla fine del 2023 sarà ancora possibile accedere alla pensione con uno scivolo di 7 anni grazie all’isopensione. Senza la proroga intervenuta nella legge di Bilancio 2021, infatti, la durata massima dello scivolo sarebbe tornata a 4 anni.
A rendere nota la novella portata dal comma 345 della Legge di Bilancio 2021, illustrandola, è l’INPS con il messaggio numero 227 del 2021.
L’isopensione: scivolo di 7 anni
L’isopensione, conosciuta anche come assegno di esodo, misura introdotta nel 2012, permette alle aziende con almeno 15 dipendenti di incentivare alla pensione i soggetti che vi sono vicini.
Per essere utilizzata l’isopensione, in ogni caso,necessita di accordo tra azienda, INPS e parti sociali consentendo ai lavoratori di andare in pensione con un certo anticipo sino ad un massimo di 7 anni sui requisiti richiesti dalla pensione di vecchiaia o da quella anticipata . Gli oneri dell’esodo sono interamente a carico dell’azienda che dovrà provvedere non solo a versare l’assegno pensionistico per tutta la durata dell’esodo ma anche al versamento dei contributi per tutto il periodo.
Come dicevamo, però, la misura è stata introdotta nel 2012 prevedendo uno scivolo di massimo 4 anni. La legge di Bilancio 2018, però ne aveva ampliato la durata a 7 anni, consentendo uno scivolo, appunto di 7 anni invece di 4 con una sperimentazione triennale che sarebbe dovuta scadere a fine 2020.
L’INPS nel messaggio spiega che tutti gli assegni all’esodo, fino alla fine del 2023, in ogni caso continueranno a consentire uno scivolo massimo di 7 anni. La misura coinvolge, quindi, tutti i lavoratori che entro la fine del 2023 raggiungeranno i 60/61 anni di età oppure i 35/36 anni di contributi.
Da ricordare, in ogni caso, che si tratta di una misura dedicata esclusivamente ai lavoratori del settore privato che lavorano in aziende con almeno 15 dipendenti.