Probabilmente anche nel 2024 i lavoratori potranno andare in pensione con la quota 103. Perché il governo ha deciso di rinnovare la misura per un altro anno, consentendo a quanti nel 2024 completeranno almeno i 62 anni di età ed i 41 anni di contributi, di poter accedere alla pensione. Ma chi per esempio, ha perso il lavoro e non riuscirà a completare i 41 anni di contributi necessari? Niente pensione naturalmente, nemmeno se sono stati superati abbondantemente i 62 anni di età. Ma alcune vie ci sono per poter lo stesso andare in pensione e sempre con le misure per quotisti.
Pensione con le quote nel 2024, per qualcuno anche senza 41 anni di contributi
C’è chi nel 2023 non ha potuto sfruttare la quota 103 perché non arrivava, nonostante 63, 64 o 65 anni di età compiuti, ai 41 anni di contributi. Magari c’è chi nel 2023 ha completato 39 anni di contributi o addirittura 40. Le regole per le pensioni con le quote sono ferree. Nulla da fare se non si completano entrambe le soglie minime. Per la quota 103 queste soglie sono 62 anni di età e 41 anni di contributi. Per la quota 102 che è stata in vigore nel 2022, servivano almeno 64 anni di età ed almeno 38 anni di contributi versati. Per la quota 100, durata il triennio 2019-2021, servivano invece 62 anni di età e 38 anni di contributi.
Nessuna quota pura, nel senso che a 64 anni di età con 39 anni di contributi, la pensione con quota 103 non si centra oggi e non si centrerà domani, nonostante la proroga probabile del governo. Ci sarà quindi chi anche se va avanti con gli anni, magari completando nel 2024 65 anni di età, non potrà godere di questo trattamento anticipato se per esempio, non lavorando più non può arrivare ai 41 anni richiesti.
La cristallizzazione del diritto alla pensione con le quote
Per la quota 100, per la quota 102 e pure per la quota 103, vige la regola della cristallizzazione del diritto. Significa che chi ha maturato i due requisiti previsti entro la data di scadenza della misura, potrà sfruttarla comunque anche se non decide di andare in pensione subito. Per esempio c’è chi in questo 2023, ha già completato 62 anni di età e magari anche i 41 anni di contributi. Non deve però, accettare la pensione con quota 103 entro il 31 dicembre prossimo ed a prescindere da proroghe del governo o meno. Può andare in pensione anche nel 2024, perché il suo diritto è già maturato.
Allo stesso modo possono ancora oggi e pure nel 2024, sfruttare la quota 100 o la quota 102 i lavoratori che hanno completato i requisiti in tempo utile, cioè prima che queste due misure venissero cessate. Così un lavoratore che nel 2024 compie 64 anni, se aveva già 38 anni di contributi versati il 31 dicembre 2022, può andare in pensione anche se non è riuscito ad arrivare ai 41 anni richiesti dalla nuova quota 103.
Può avere diritto alla pensione con quota 102 come può avere diritto anche oggi alla pensione con quota 100, chi già il 31 dicembre 2021 aveva completato 38 anni di contributi e 62 anni di età.