Se il defunto era in pensione bisogna comunicare la morte all’Inps per interrompere il pagamento dell’assegno, entro 48 ore dal nefasto accaduto.
La morte di un parente è un evento doloroso, ma è necessario far fronte anche a varie procedure burocratiche in tema di tasse e di legge, oltre alle spese per il funerale. Dal punto di vista previdenziale, la pensione percepita dal familiare deceduto smette di essere pagata.
Nella gran parte dei casi, si tratta di una pensione Inps. Ma l’Istituto non interrompe immediatamente l’erogazione in quanto la comunicazione della morte avvenuta è a cura degli eredi. La mancata comunicazione comporta la continuazione del pagamento, quindi l’incasso indebito della pensione che costituisce reato penale.
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Pensione Inps: la comunicazione post mortem
Se la persona cara defunta era pensionata, il primo compito degli eredi è effettuare la comunicazione del decesso all’Inps o ad altro ente previdenziale che gli versava la pensione. Eventualmente, va restituito il relativo libretto.
La comunicazione deve avvenire con un’autocertificazione che attesti la morte. Qualora venisse inviata tardivamente, le eventuali mensilità del trattamento pensionistico già ricevute dopo la morte vanno restituite.
Raramente, può accadere che la dipartita del pensionato avvenga un paio di giorni prima l’accredito sul suo conto, il che impedisce ai parenti (visto i tempi stretti) l’inoltro della comunicazione all’Inps. In questo caso, non ci sono conseguenze per gli eredi, fermo restando la restituzione delle somme ricevute.
Se la pensione viene accreditata su un conto corrente bancario o postale, spetta alla banca o alle Poste restituire all’ente di previdenza erogante gli assegni di pensione non dovuti.
Quando la morte avviene a cavallo di una mensilità, la pensione va pagata solo in modo parziale, quindi, per la parte del mese in cui il pensionato era ancora in vita.
La comunicazione all’Inps: i dati da inserire
La comunicazione, che può essere inviata in via telematica tramite i servizi Inps, ma anche tramite raccomandata, Pec o consegnata di persona allo sportello, deve contenere: nome, cognome, luogo, data di nascita, codice fiscale, indirizzo di residenza del defunto al momento del decesso, ma anche il luogo, la data e l’ora dello stesso. Se disponibile, il numero della pensione.
Il dichiarante è tenuto a indicare, oltre ai consueti dati, il grado di parentela con il defunto e la richiesta di sospensione del pagamento della pensione. Infine, luogo, data e firma.
Ad ogni pensione percepita dal pensionato defunto, deve corrispondere una comunicazione, anche in caso di vitalizi erogati da fondi pensione o da assicurazioni.
Domanda di pensione indiretta o di reversibilità
Una volta comunicata la morte all’ente competente tramite autocertificazione, bisogna presentare domanda di pensione in favore del superstite (pensione indiretta o di reversibilità) se si ha diritto a tale prestazione.