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Pensione, cosa fare in caso di morte del titolare?

In caso di morte del titolare della pensione ecco tutti i passi da compiere per adempiere alla burocrazia.

La perdita di una persona cara è un evento doloroso, e oltre al lato emotivo, ci si trova spesso a dover affrontare numerose questioni burocratiche. Tra queste, una delle più importanti riguarda la gestione della pensione del defunto. Molti familiari non sanno esattamente quali passi compiere, quali diritti spettano ai superstiti e quali documenti sono necessari per ottenere eventuali prestazioni economiche, come la pensione di reversibilità o il trattamento di fine rapporto.

Capire come muoversi in questi momenti può fare la differenza tra un iter semplice e uno lungo e complesso. Per questo motivo, è fondamentale essere informati sulle procedure previste dall’Inps e dagli altri enti previdenziali, in modo da evitare ritardi o problemi nella richiesta delle prestazioni dovute. In questo articolo, analizzeremo in dettaglio tutto ciò che c’è da sapere: chi ha diritto alla pensione di reversibilità, come fare domanda, quali sono i tempi di erogazione e come gestire altre eventuali spettanze legate alla pensione del defunto.

Come si blocca la pensione del defunto?

Alla morte del titolare della pensione, è necessario comunicare tempestivamente il decesso all’Inps per evitare l’erogazione indebita delle mensilità successive. La segnalazione può essere effettuata direttamente dall’ufficio di stato civile del Comune al momento della registrazione del decesso, ma è consigliabile che i familiari o l’eventuale patronato di riferimento si accertino che la comunicazione sia avvenuta correttamente.

In alternativa, i superstiti possono procedere autonomamente presentando il certificato di morte all’Inps tramite il portale online, il Contact Center o recandosi direttamente presso una sede territoriale. Se il defunto percepiva la pensione su conto corrente, è importante informare anche la banca o l’ufficio postale, che provvederà al blocco dei pagamenti ed eventualmente alla restituzione delle somme non spettanti.

Dopo aver bloccato la pensione cosa si deve fare?

Dopo aver bloccato la pensione del defunto, è necessario verificare se i familiari hanno diritto a eventuali prestazioni previdenziali.

Se il defunto era titolare di una pensione diretta (di vecchiaia, anzianità o invalidità), il coniuge e i figli minorenni o inabili possono presentare domanda per la pensione di reversibilità. La domanda va inoltrata all’INPS tramite il portale online, un patronato o il Contact Center.

In alcuni casi, ai superstiti spetta anche il trattamento di fine rapporto se ancora non percepito o altre somme arretrate non riscosse dal pensionato.

Se la pensione veniva accreditata su un conto corrente, la banca o l’ufficio postale potrebbero bloccare temporaneamente il conto per verificare la successione. Se sono state versate somme non spettanti dopo la data del decesso, sarà necessario restituirle all’Inps o all’ente previdenziale.

Se il defunto aveva beni patrimoniali, è inoltre obbligatorio presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro 12 mesi dal decesso, soprattutto se sono presenti conti correnti, immobili o altri beni.