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Pensione cristallizzata nel 2024, si rischia il ricalcolo contributivo se si va in pensione nel 2025?

Se si cristallizza il diritto alla pensione si congela anche il sistema di calcolo: ecco perchè rimandare la pensione non deve spaventare.

Se si cristallizza la pensione nel 2024 (o negli anni precedenti) e per la pensione anticipata ordinaria dovesse essere introdotto il calcolo contributivo dal 2025, si rischia di vedersela liquidare con questa modalità?

La preoccupazione è sempre altissima quando ci si avvicina all’ultima parte dell’anno, quando in ambito Legge di Bilancio si comincia a valutare le misure del pacchetto pensioni da inserire. Ogni anno, poi, è avanzata l’ipotesi del ricalcolo contributivo della pensione per alcune misure (come lo scorso anno è stato fatto per la quota 103 del 2024).

In molti, poi, affermano che con la Legge Fornero c’è un “ritorno al contributivo” e questo spaventa chi deve andare il pensione il prossimo anno, magari avendo cristallizzato il diritto alla pensione nel 2024. Spostare la data della quiescenza e vedersi, poi, ricalcolare l’assegno interamente con il sistema contributivo rappresenta una perdita economica per il pensionato che non è certo indifferente.

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Pensione cristallizzata, può subire il ricalcolo nel 2025?

Molti lavoratori scelgono di non andare in pensione subito per cercare di alzare l’importo dell’assegno versando contributi in più. Altri, invece, vedono scivolare nel 2025 la possibilità di pensionamento, pur avendo perfezionato i requisiti si accesso alla pensione anticipata ordinaria (che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne) a causa delle finestre di attesa. Chi raggiunge, ad esempio, i requisiti a settembre va in pensione dal 1° gennaio 2025, chi li raggiunge a ottobre vedrà liquidata la pensione solo dal 1° febbraio 2025, e così via.

La preoccupazione che scuote un pò tutti coloro che si trovano in questa situazione è la possibilità che venga introdotto un ricalcolo contributivo anche per la pensione anticipata della Legge Fornero dal 2025. In questo caso, però, non deve esserci alcun dubbio: l’introduzione di un ricalcolo contributivo (che ci teniamo a dire che a nostro avviso è abbastanza remoto, se non impossibile) non può essere retroattiva e non può applicarsi alle pensioni cristallizzate negli anni precedenti.

La cristallizzazione del diritto alla pensione, infatti, congela la normativa in vigore al momento che i requisiti di accesso sono stati raggiunti: se la pensione anticipata richiede, quindi, 42 anni e 10 mesi di contributi, nel momento che il lavoratore raggiunge questo requisiti cristallizza il suo diritto alla pensione, ma anche il calcolo da applicare per determinare l’assegno. E questo anche se continua a lavorare o se la pensione scivola all’anno successivo.

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Legge Fornero e “ritorno al contributivo”

Quando si parla del ritorno al contributivo previsto dalla Legge Fornero non ci si deve spaventare. La legge previdenziale in vigore, infatti, prevede un passaggio dal retributivo al contributivo graduale e sistematico che è in corso, ormai dal 2012.

Quando tutti i lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 1996, infatti, saranno andati tutti in pensione, non ci sarà più nessuno che potrà utilizzare il sistema di calcolo misto/retributivo e tutte le pensioni, in automatico e senza penalizzazioni saranno calcolate con il sistema contributivo.

Un ricalcolo contributivo, infatti, non può e non deve spaventare chi ha iniziato a lavorare dal 1996 perchè, in ogni caso, l’assegno pensionistico che gli spetterà un domani sarà calcolato con il sistema contributivo (non avendo contributi che ricadono nel retributivo).