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Pensione di invalidità e indennità di accompagnamento, ecco come ottenere entrambe

Non è facile ottenere sia la pensione di invalidità civile che l’indennità di accompagnamento, il percorso è difficile, ma non impossibile.

Non è detto che a un invalido totale, con il 100%, spetti anche l’indennità di accompagnamento. I presupposti per ottenere l’indennità oltre alla pensione di invalidità sono abbastanza precisi e specifici.

L’indennità di accompagnamento, infatti, è una prestazione economica che dipende solo dai requisiti sanitari e non è legata al reddito del beneficiario né alla sua età. L’agevolazione è destinata a dare un aiuto concreto a livello economico a tutti gli invalidi che sono affetti da patologie gravi che necessitano di aiuto e assistenza continua.

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Indennità di accompagnamento, i requisiti per averla

Per ottenere l’indennità di accompagnamento è necessario che l’invalido (o l’anziano) versino in condizioni di salute piuttosto gravi visto che è necessario che il beneficiario del sussidio economico:

  • non sia in grado di camminare in autonomia;
  • abbia bisogno dell’aiuto e dell’assistenza di una terza persona per il compimento degli atti di vita quotidiana.

A riconoscere i presupposti per l’indennità di accompagnamento è sempre una commissione medica che si rifà a delle tabelle ministeriali che attribuiscono per ogni singola patologia di cui il soggetto è affetto una precisa percentuale di invalidità, che può essere fissa o variabile.

Non tutte le malattia, però, sono indicate nelle tabelle ministeriali e proprio per questo motivo ogni caso deve essere verificato con attenzione dalla commissione che valuterà le condizioni di salute.

La sclerosi multipla, ad esempio, è una patologia che non rientra nelle tabelle ministeriali e un caso che la preveda, quindi, dovrà essere valutato nel suo complesso.

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Come si determina il diritto all’accompagnamento

Se anche l’invalido percepisce pensione di invalidità al 100%, non è detto che al tempo stesso gli spetti l’indennità di accompagnamento. Per la valutazione, quando la patologia non è presente nelle tabelle ministeriali, si utilizza la scala EDSS che enfatizza in modo particolare le ripercussioni che ogni patologia ha sulla deambulazione mentre solitamente vengono sottovalutati i disturbi mentali o cognitivi, così come la funzionalità degli arti superiori e il dolore che deriva da neuropatie.

In caso di disturbi in questi ambiti, quindi, il consiglio è sempre quello di presentare anche documentazione che li evidenzino. Va considerato, inoltre, che se l’invalido è anche titolare della Legge 104 con articolo 3, comma 3, questo potrebbe essere un elemento a favore del riconoscimento dell’accompagnamento: solitamente quando si è titolari della legge 104 con gravità non è molto difficile ottenere l’indennità di accompagnamento.

Anche se si tratta di un elemento favorevole però, non è detto che sia determinante visto che non basta la sola legge 104 a dare diritto all’indennità di accompagnamento, ma sono le condizioni generali dell’invalido.

Requisiti per indennità di accompagnamento

Sul portale dell’Inps (che ricordiamo liquida l’indennità di accompagnamento) è ricordato che la stessa viene riconosciuta a chi è in possesso dei seguenti requisiti:

  • il soggetto deve essere stato riconosciuto coma inabile totale con invalidità al 100%;
  • deve essere riconosciuta l’impossibilità a deambulare in autonomia senza l’ausilio di un accompagnatore;
  • deve essere riconosciuta l’impossibilità a compiere i normali gesti della vita quotidiana in autonomia e senza l’ausilio continuo di una terza persona.