Per chi percepisce la pensione di invalidità civile per una riduzione della capacità lavorativa, mantenere il sostegno assistenziale che si riceve è molto importante. Questo, infatti, permette di mantenere un minimo di autonomia personale e di non dover dipendere da altri familiari, almeno per le piccole spese personali che possono anche essere legate alla patologia invalidante.
La pensione di invalidità civile, però, è un trattamento assistenziale e proprio per questo è strettamente legato al reddito, ma quello di eventuali familiari conviventi influisce?
Quale reddito per la pensione di invalidità parziale?
Per gli invalidi con grado di invalidità compreso tra 74% e 99% per mantenere il diritto all’assegno mensile di assistenza è necessario avere un reddito che non supera i 5.771,35 euro annui.
A tal proposito rispondiamo alla domanda di un nostro lettore che ci chiede: Mio figlio con la sua compagna hanno la residenza con me. Mi è stata riconosciuto il 75% di invalidità. Il reddito di mio figlio e della compagna fanno cumulo con il mio ai fini di percepire invalidità civile. Grazie
Il reddito che viene considerato nello stabilire il diritto alla pensione di invalidità civile è quello del solo invalido. Eventuali familiari conviventi che hanno un proprio reddito non fanno cumulo per il diritto alla percezione dell’invalidità civile. Se anche il nostro lettore, quindi, convive con figlio e compagna del figlio che probabilmente lavorano, avrà lo stesso diritto al trattamento che gli spetta per l’invalidità civile.
Invalidità civile, quali redditi?
L’Inps, nel concedere l’invalidità civile tiene conto solo del reddito dell’invalido, anche un eventuale coniuge convivente con un reddito alto potrebbe andare ad incidere sul diritto alla pensione di invalidità perchè questa, essendo destinata ai bisogni dell’invalido, si basa solo e soltanto sui redditi del diversamente abile.
Discorso diverso, invece, per l’Isee: figlio e compagna del figlio che convivono con un genitore invalido entrano coi loro redditi e i loro patrimoni nel calcolo Isee perchè in questo caso a essere preso in esame e la situazione economica di tutto il nucleo familiare.
Invalidità al 75%, ci sono altri diritti
Per chi ha un’invalidità riconosciuta al 75% oltre al diritto alla pensione di invalidità civile, ha diritto anche alla maggiorazione contributiva riservata agli invalidi con percentuale superiore al 74%. Si tratta di una maggiorazione di 2 mesi l’anno che è riconosciuta all’invalido, al momento di accedere alla pensione, per ogni anno lavorato con i requisiti sanitari richiesti.
Con un’invalidità al 75%, inoltre, potrebbe spettare anche l’assegno ordinario di invalidità, ma occorre aver versato almeno 5 anni di contributi di cui almeno 3 anni nel quinquennio che precede la domanda.
Leggi anche: