Aumentare l’importo della pensione di reversibilità è possibile ma non per tutti. Si tratta di un beneficio che permette di ricevere un aumento di circa 52 euro al mese sulla pensione di reversibilità che prende il nome di assegno di vedovanza. Cerchiamo di capire di cosa si tratta e quando è possibile richiederlo.
Pensione reversibilità aumentare l’importo
L’assegno di vedovanza è l’assegno al nucleo familiare che in alcuni casi è concesso anche quando il nucleo familiare è composto da una sola persona a patto che sia titolare di pensione di reversibilità e che sia totalmente inabile al lavoro.
Da fare qualche doverosa precisazione: il beneficio può essere richiesto solo e soltanto sulle pensione di reversibilità che derivano da lavoro dipendente. I vedovi e le vedove di lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, ad esempio, non possono richiederlo.
Inoltre il richiedente deve risultare totalmente e permanentemente inabile a qualsiasi proficuo lavoro (invalidità al 100%) oppure titolare di indennità di accompagnamento.
Ricapitoliamo, quindi, i requisiti per avere diritto all’assegno di vedovanza:
- essere titolari di pensione di reversibilità derivante da lavoro dipendente, sia nel settore pubblico che in quello privato
- essere totalmente e permanentemente inabili al lavoro o titolari di indennità di accompagnamento
- avere limiti di redditi al di sotto della soglia stabilita annualmente dalla legge.
Aumento pensione di reversibilità: i limiti di reddito
Come abbiamo sottolineato nel paragrafo precedente, l’assegno di vedovanza spetta solo in presenza di precisi limiti reddituale. Da aggiungere che può spettare, poi, in forma intera o in forma ridotta.
Se il richiedente ha redditi che non superano la soglia di 28.659,42 l’importo mensile dell’assegno di vedovanza è di 52,91 euro al mese.
Per redditi compresi tra 28.659,42 euro e 32.148,87 euro annui l’importo dell’assegno mensile spettante è di 19,59 euro. Per redditi superiori a 32.148,87 euro annui, invece, l’aumento non spetta.