La pensione di reversibilità è riconosciuta al figlio maggiorenne disoccupato? La pensione di reversibilità è la pensione che spetta ai familiari del defunto pensionato. Si tratta di una prestazione previdenziale che viene liquidata dall’Inps ai familiari superstiti del defunto che percepiva pensione.
A beneficiare della pensione di reversibilità è in primo luogo il coniuge superstite, ma spetta anche ai figli minorenni e a quelli maggiorenni studenti fino al compimento dei 26 anni. Spetta, invece, indipendentemente dall’età a tutti i figli o equiparati, se dichiarati permanentemente e totalmente inabili al lavoro.
Rientrano nella fattispecie dei “figli” tutti quelli :
- nati nel matrimonio;
- nati dal precedente matrimonio;
- figli minori affidati;
- adottati;
- quelli riconosciuti o dichiarati giudizialmente dal defunto;
- figli non riconosciuti per i quali era dovuto il mantenimento;
- nipoti minori a carico;
- i figli nati entro il tredicesimo giorno dal decesso.
La pensione di reversibilità spetta ai figli maggiorenni disoccupati?
Abbiamo visto le diverse casistiche in cui la pensione di reversibilità spetta ai figli: per quelli minorenni il diritto è sempre riconosciuto. Per i maggiorenni ci sono precisi requisiti da rispettare, ovvero:
- entro i 26 anni ai figli che studiano o che svolgono un lavoro con retribuzione annua minore al 30% del trattamento minimo Inps annuale;
- senza limiti di età ai figli disabili.
Per i figli maggiorenni iscritti all’Università il beneficio è riconosciuto fino al compimento dei 26 anni, anche se il percorso di studi, per quell’età, non si è ancora concluso.
Per gli altri figli maggiorenni la pensione di reversibilità non spetta anche se al momento del decesso risultavano a carico del genitore defunto. A un figlio disoccupato, quindi, nessuna quota di pensione del genitore viene riconosciuta, a meno che non rientri nella fattispecie della disabilità.
Figli maggiorenni disabili, attenzione ai requisiti
Per i figli maggiorenni disabili la pensione di reversibilità potrebbe essere riconosciuta. E’ necessario, però, che il figlio sia stato dichiarato da una commissione medica Asl o Inps invalido in modo permanente e con percentuale pari al 100%. Con invalidità minore al 100%, essendoci una residua capacità lavorativa, al figlio maggiorenne la pensione di reversibilità non spetta.
La pensione di reversibilità, infatti, nasce come sostegno alle famiglie che perdevano uno dei genitori pensionato. In questo caso una fetta del reddito familiare sarebbe venuta a mancare e proprio per questo motivo la prestazione è riconosciuta al coniuge (anche se non a carico) e ai figli minorenni, ma non a quelli maggiorenni con età superiore ai 26 anni: in questo caso secondo la normativa il giovane è in grado di mantenersi da solo e non gli spetta nessuna prestazione come reversibilità del genitore venuto a mancare.