Non sempre è possibile accedere alla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni perché, magari, mancano i 20 anni di contributi maturati necessari. Che fare in questi casi? Vi è una possibilità di poter accedere al pensionamento di vecchiaia con meno del minimo contributivo richiesto, grazie alla pensione di vecchiaia contributiva.
Pensione di vecchiaia contributiva
La pensione di vecchiaia contributiva, insieme alla pensione anticipata contributiva, fa parte delle pensioni contributive introdotte dalla riforma DINI del 1995.
Come si può accedere a questo tipo di pensione? I requisiti richiesti sono ben definiti e non permettono l’accesso alla misura a una platea di beneficiari molto ampia. Anzi, sembra essere una pensione studiata appositamente per le nuove generazioni, cerchiamo di capire perchè.
Iniziamo con il dire che la pensione di vecchiaia contributiva permette l’accesso solo a coloro che hanno contributi che ricadono interamente nel sistema contributivo puro e questo avviene soltanto in due casi:
- quando tutti i contributi sono stati versati dopo il 31 dicembre 1995
- quando il lavoratore, avendo una posizione aperta in Gestione Separata decide di computare tutti i contributi posseduti (anche quelli precedenti al 1996) in tale gestione trasformando anche i contributi misti in contributivo puro.
La pensione di vecchiaia contributiva è accessibile al compimento dei 71 anni a tutti coloro che abbiano almeno 5 anni di contributi maturati (in uno dei due modi sopra descritti).
Questo tipo di pensionamento, per coloro che ricadono nel contributivo puro, diventa anche una valida alternativa alla pensione di vecchiaia a 67 anni che, nel calcolo contributivo, richiede che il primo assegno liquidato sia pari o superiore a 1,5 volte il trattamento minimo INPS. Per chi rientra nel contributivo e non riesce a maturare il requisito dell’importo, quindi, il pensionamento a 67 anni è escluso e l’alternativa rimane quello a 71 anni per il quale non è richiesto un importo minimo della pensione.