Così come previsto dalla legge Fornero l’età pensionabile dovrà essere adeguata all’aspettativa di vita Istat.
Anche se per il 2021 l’adeguamento, come annunciato, non ci sarà perchè la variazione della speranza di vita certificata dall’Istat è praticamente nulla, il prossimo aumento dovremo attenderlo dal 1 gennaio 2023.
Anche se il legislatore è diverse volte intevenuto per sospendere tale meccanismo, ogni biennio è previsto un aumento di 3 mesi dell’età pensionabile mentre dal 2027 ogni bimestre l’aumento è pari a 2 mesi.
Senza un intervento del legislatore, quindi, a partire dal 1 gennaio 2023 saranno necessari 67 anni e 3 mesi per accedere alla pensione di vecchiaia.
Restano invariati i requisiti di accesso alla pensione anticipata per la quale è stato previsto il blocco dell’aumento fino alla fine del 2026 e, quindi per questa misura il primo aumento interverrà solo a partire dal 1 gennaio 2027.
Quali altre prestazioni sono interessate dall’aumento?
Per la pensione anticipata contributiva saranno necessari 64 anni e 3 mesi unitamente a 20 anni di contributi.
Per la pensione di vecchiaia anticipata per lavoratori invalidi saranno necessari 56 anni e 3 mesi per le donne e 61 anni e 3 mesi per gli uomini.
Per la pensione di vecchiaia contributiva, infine, saranno necessari 71 anni e 3 mesi ed almeno 5 anni di contributi maturati.