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Pensione di vecchiaia o anticipata, differenze ed elenco dei beneficiari


Nel sistema previdenziale italiano esistono solo due misure ordinarie. Misure strutturali naturalmente, che non hanno scadenza e che pertanto, possono essere percepite sempre anche se sono suscettibili di variazioni soprattutto per le aspettative di vita.
Ma come funzionano queste due misure, quali sono le loro particolarità ed a chi si rivolgono?

Pensione di vecchiaia o anticipata, ecco i beneficiari

Le pensioni ordinarie sono quelle su cui in genere si regge il sistema previdenziale italiano. Vanno considerati infatti come i due pilastri del sistema, intorno a cui ruotano tutte le altre tante misure in deroga che il sistema prevede. Le due misure sono la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata (ex pensione di anzianità).
Le due misure non hanno vincoli di platea, non hanno limiti relativi alla tipologia di lavoro svolto e non riguardano solo alcuni contribuenti che magari hanno problematiche reddituali o di salute. Quindi possono essere tranquillamente considerate come le due principali misure del sistema.

Pensione di vecchiaia ordinaria, come funziona?

Partiamo dalla pensione di vecchiaia ordinaria. La misura non è altro che lo strumento che prevede la cosiddetta età pensionabile. In effetti si tratta di una misura che si può centrare solo al raggiungimento della giusta età anagrafica che ad oggi è fissata a 67 anni. Uomini e donne indistintamente, a prescindere dal lavoro che svolgono o da altri fattori, possono andare in pensione a 67 anni con 20 anni almeno di contributi versati. E valgono i contributi a qualsiasi titolo versati.
Se il lavoratore ha iniziato a versare contributi solo a partire dal primo gennaio 1996 o dopo, per la pensione di vecchiaia bisogna anche raggiungere una pensione non inferiore all’importo dell’assegno sociale. Sempre per chi è privo di versamenti prima del 1996, la pensione di vecchiaia si può centrare anche a 71 anni con solo 5 anni di contributi versati.

La pensione anticipata ordinaria, come funziona?

La pensione anticipata ordinaria invece non è altro che la vecchia pensione di anzianità, ovvero quella pensione che si centra nel momento in cui si arriva al massimo dei contributi da versare. Non ci sono limiti di età e possono andare in pensione quanti completano la giusta carriera contributiva richiesta. Anche in questo caso a prescindere da tutto il resto, ovvero lavoro svolto, invalidità e così via dicendo. La misura però prevede una differenza tra uomini e donne. Nel primo caso, cioè per i lavoratori, bisogna arrivare ad almeno 42 anni e 10 mesi di contributi. Nel secondo caso per le lavoratrici, la contribuzione che deve essere raggiunta è pari a 41 anni e 10 mesi. In ogni caso, sia per uomini che per donne, 35 anni devono essere effettivi da lavoro. Per la pensione anticipata valgono tutti i contributi a qualsiasi titolo versati, ma 35 devono essere raggiunti senza usare i figurativi da disoccupazione e malattia. Sulla misura pende la finestra di 3 mesi che posticipa la decorrenza. Infatti per le pensioni di vecchiaia la decorrenza è dal primo giorno del mese successivo alla data di maturazione dei requisiti. Per la pensione anticipata bisogna aspettare 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti.

Pensione anticipata contributiva, come funziona?

Se per le pensioni di vecchiaia cambia qualcosa per chi non ha versamenti prima del 1996, lo stesso accade per le pensioni anticipate. Infatti chi è privo di versamenti al 31 dicembre 1995, può avere accesso anche alla pensione anticipata con 20 anni di contributi. In questo caso si chiama pensione anticipata contributiva e si completa a partire dai 64 anni di età.
Serve però arrivare a prendere una pensione pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale, oppure a 2,8 volte solo per le donne che hanno avuto un figlio e a 2,6 volte solo per le donne che hanno avuto due o più figli.