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Pensione, ecco chi può andarci 36 mesi prima

Andare in pensione 36 mesi non è impossibile e ci sono diverse misure che lo permettono. Scopriamo quali sono e chi può usarle.

Il pensionamento in Italia è sempre molto ambito è la causa va ricercata nel sistema previdenziale che anno dopo anno cambia. Ci sono alcuni lavoratori fortunati che nel 2025 potranno accedere alla pensione con un anticipo di 36 mesi sull’età.

Le leggi per pensionarsi, nel nostro Paese, cambiano di anno in anno e se qualche anno fa bastavano 62 anni e 38 anni di contributi per andare in pensione senza penalizzazione (quota 100), a distanza di pochi anni si può accedere sempre a 62 anni di età, ma servono 41 anni di contributi ed è prevista una penalizzazione con il ricalcolo contributivo dell’assegno.

Questa continua incertezza sulla modalità di pensionamento, quindi, genera un’insicurezza di fondo che spinge i lavoratori a cogliere la prima uscita possibile: meglio prendersi la pensione subito che non sapere se poi domani spetta ancora.

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Chi può andare in pensione 36 mesi prima?

Parlare di 36 mesi equivale a dire 3 anni, e pensioni che permettono l’accesso alla quiescenza 3 anni prima ne esistono.

Innanzitutto le porte del pensionamento sono aperte, a 64 anni con 36 mesi di anticipo, a chi per quell’età raggiunge i 42 anni e 10 mesi di contributi se uomo o i 41 anni e 10 mesi di contributi se donna.

Un’altra possibilità, poi, è offerta da una misura prevista dalla Legge Dini del 1995: si tratta della pensione anticipata contributiva che, insieme ai 64 anni richiede anche l’aver maturato almeno 20 anni di contributi.

Per poter accedere con l’anticipo di 36 mesi, però, è necessario rispettare due condizioni fondamentali:

  • che ogni contributo versato sia nel sistema contributivo (o contributi versati a partire dal 1996, oppure computati nella Gestione Separata Inps);
  • che la pensione spettante sia pari a 3 volte l’assegno sociale Inps per la generalità dei lavoratori; questo è un requisito che, però, viene ridotto per le mamme che lavorano poichè in presenza di un figli è richiesto che l’importo sia pari a 2,8 volte l’assegno sociale e in presenza di almeno due figli che sia pari a 2,6 volte l’assegno sociale.

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Altre possibilità di pensione a 64 anni

Sempre a 64 anni potrebbero accedere alla pensione lavoratori precoci (12 mesi di contributi versati prima del compimento del 19 anni) che hanno diritto alla quota 41 e che raggiungono il diritto alla pensione proprio in prossimità dei 64 anni.

Un’altra possibilità potrebbe essere offerta dalla quota 97,6 per lavoratori usuranti. Anche se la misura richiede un minimo di 61,7 anni di età, per i lavoratori autonomi richiede un anno in più e, tra l’altro la somma tra età e contributi deve dare il risultato 97,6 per i dipendenti e 98,6 per gli autonomi.