Il superamento della riforma del governo Monti nel 2012 cioè della riforma Fornero è stato posticipato. Nulla si è potuto fare nel 2025, con una legge di Bilancio vincolata ai limiti di Bruxelles. Una nuova riforma delle pensioni quindi non ha visto ancora i natali. Niente quota 41 per tutti e niente flessibilità in uscita. Eppure oggi chi si collega al sito dell’INPS trova una pagina dedicata alla “Pensione anticipata flessibile (legge di Bilancio 2024 e legge di Bilancio 2025)”. Cosa significa tutto ciò? Che c’è già una misura di flessibilità in uscita da poter sfruttare?
In effetti l’INPS la chiama così anche se ci sarebbe da dire un sacco di cose sulla bontà di quella definizione che usa l’INPS in materia. La misura è la quota 103. Una misura che nel 2025 è ancora in vigore con qualcosa di diverso dal 2024 però.
Pensione flessibile 5 anni prima, ma più alta rispetto al 2024, come fare?
Sul sito dell’INPS e su quella pagina dedicata alla quota 103 si legge che è attivo il servizio che permette di presentare domanda di pensione anticipata. Un servizio rivolto ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori autonomi che nel corso del 2024 e del 2025 hanno maturato almeno 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi.
Nella legge di Bilancio 2025 non c’è la riforma delle pensioni, però per chi compie almeno 62 anni di età c’è ancora la quota 103. La misura permette l’accesso adesso a tutti i nati fino al 1963. Con la proroga al 2025 della quota 103 non ci sono novità, e quindi si può accedere alla pensione con gli stessi requisiti validi nel 2024. Anche con le stesse limitazioni di importo. Perché non si può prendere una pensione più alta di 4 volte il trattamento minimo, la pensione è calcolata sempre con il contributivo e vige il divieto di cumulo dei redditi da pensione con i redditi da lavoro.
La nuova quota 103 identica alla precedente o no?
I requisiti per la quota 103 anche nel 2025 resteranno i 62 anni di età come limite minimo richiesto ed i 41 anni di contributi come soglia da rispettare. Dei 41 anni di contributi come al solito almeno 35 anni devono essere effettivi da lavoro e cioè raggiunti senza i contributi figurativi da disoccupazione o malattia.
Pure nel 2025 con la quota 103 la pensione è calcolata interamente con il sistema contributivo.Che penalizza chi ha già almeno 18 anni di versamenti al 31 dicembre 1995 perché avrebbero diritto ad un calcolo retributivo fino al 31 dicembre 2011. L’importo massimo della prestazione 2025 è come nel 2024 fino a massimo 4 volte il trattamento minimo INPS. Su questo però il 2025 porta un cambiamento.
La prestazione di quota 103 a prescindere dai contributi accumulati e dal calcolo in base al montante contributivo del diretto interessato non può superare 4 volte il trattamento minimo. Ma il trattamento minimo 2025 è più alto del 2024. Si è passati da 598,61 euro a 603,40 euro. E moltiplicando la nuova soglia del trattamento minimo per 4 ecco che la pensione di chi ci va con la quota 103 arriva nel 2025 a massimo 2.413,60 euro al mese.