Una sentenza del Tribunale UE del 5 maggio 2021 ha stabilito che la riduzione della pensione spettante agli ex parlamentari è legittima e non lede i loro diritti. Secondo la sentenza, di fatto, “il diritto alla pensione non comporta, cioè, che l’entità della prestazione pensionistica non possa subire una contrazione. I principi di certezza del diritto e di legittimo affidamento non implicano che l’importo delle pensioni sia stabilito in via definitiva; nulla vieta che l’importo delle pensioni venga adeguato al rialzo o al ribasso”.
Questo dopo che il Parlamento Europeo ha ridotto la pensione erogata ad un ex parlamentare in base ad una norma secondo la quale l’importo della pensione provvisoria deve essere uguale a quello percepito dai Membri della Camera Bassa del Parlamento di Stato menbro in rappresentanza del quale il parlamentae è stato eletto (nel caso in questione si trattava di un parlamentare europeo eletto in Italia).
La Camera dei Deputati, però, con la delibera numero 14 del 2018 aveva tagliato i vitalizi degli ex parlamentari italiani e proprio per questo il parlamento europeo si è sentito nel diritto, lecito, di tagliare la pensione corrisposta al parlamentare italiano nella stessa misura.
E secondo il Tribunale dell’UE la decisione del Parlamento è legittima in quando ribassare la pensione non va a ledere i diritti maturati dai parlamentari europei.
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