La Corte Costituzionale ha stabilito che l’assegno di 285,66 euro mensili erogato agli invalidi civile non è sufficiente a soddisfare i bisogni primari della vita quotidiana. Come già avevano sostenuto i giudici della Corte di Appello di Torino. La Consulta, in questo modo, stabilisce che l’importo della pensione di invalidità viola l’articolo 38 della Costituzione.
Pensione di invalidità civile verso l’aumento
La Corte Costituzionale ha affermato che un assegno mensile di poco meno di 286 euro non è adeguato a garantire ai cittadini totalmente inabili al lavoro i mezzisi sussistenza necessari e tale importo viola palesemente l’articolo 38 della Costituzione il quale stabilisce che “ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale”.
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Per la pensione di invalidità civile, quindi, riconosciuta ai cittadini con inabilità totale al lavoro con età superiore ai 18 anni sarà previsto il cosiddetto incremento al milione (516,46 euro).
Questo incremento dovrà, d’ora in poi essere riconosciuto a tutti gli invalidi civili totali che non godano di redditi annui superiore a 6713,98 euro.
La pronuncia della Consulta, in ogni caso, non avrà effetto retroattivo e l’incremento, quindi, dovrà applicarsi solo ai trattamenti futuro, a partire dal giorno successivo a quello di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della sentenza.