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Pensione maggiore a chi lavora ancora oggi, ecco come e perché

Pensione più alta con il supplemento, ecco chi può richiederlo e perché va sfruttata la misura dopo il pensionamento.

Andare in pensione subito senza uscire dal mondo del lavoro. Soluzione adottata da molti in Italia. Non sempre la pensione vuol dire stop a tutto, cioè addio al lavoro, addio all’iscrizione alla previdenza sociale e così via dicendo.
Uno spaccato del mondo del lavoro molto particolare è quello del lavoro autonomo. E chi per esempio raggiunge i requisiti per la pensione, ma continua a versare contributi perché non ha ancora ceduto l’attività o chiuso il tutto, può ottenere un qualcosa dall’INPS. Versare i contributi è sempre una cosa che produce una pensione maggiore. Pochi dubbi al riguardo anche per chi la sua pensione l’ha già raggiunta e la prende già.

Pensione maggiore a chi lavora ancora oggi, ecco come e perché

Un lavoratore autonomo raggiunge la soglia minima dei 20 anni di contributi, e raggiunge pure i 67 anni di età. Significa che ha raggiunto la sua pensione. Presenta domanda e l’INPS la accoglie liquidando la prestazione in base ai versamenti di contributi che ha lo stesso richiedente alla data della maturazione del diritto alla pensione.
Ma non per forza di cose l’interessato deve chiudere la saracinesca del suo negozio. Se ha un figlio per esempio, cede l’attività. Ma se decide di non cessarla ancora o di non cederla al figlio, ecco che continua anche l’obbligo di contribuzione. Che significa continuare a pagare all’INPS. Ma questa è una cosa che può garantire una pensione più alta.

Cosa succede a lavorare dopo la pensione

Attenzione, proseguire a lavorare dopo la pensione non sempre è possibile. Ci sono misure che prevedono il divieto di cumulare i redditi da pensione con i redditi da lavoro. L’Ape sociale, l’attuale quota 103 e le vecchie quota 100 e quota 102 sono per esempio misure che prevedono il divieto di cumulo. Ma per tutte le altre misure, ciò che si versa dopo la pensione garantisce una pensione maggiore.

Una cosa che non tutti i pensionati che continuano a lavorare conoscono perché non tutti sanno che i contributi versati dopo la pensione possono incrementare l’assegno pensionistico. In termini pratici, la pensione può essere ricalcolata e si può prendere il supplemento di pensione.

Questo supplemento di pensione non è automatico, perché l’INPS non avvia un ricalcolo d’ufficio del trattamento. Infatti deve essere il pensionato direttamente interessato, magari il lavoratore autonomo che ha versato altri 5 anni di contributi dopo la pensione, a produrre una richiesta specifica all’INPS. Una domanda che è assoggettata a regole specifiche e vincoli.

Ricapitolando, i contributi versati dopo i 67 anni possono tornare utili per portare a prendere una pensione più alta. La richiesta può essere fatta dopo i 67 anni ogni due anni.