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Pensione minima Inps, anche se l’assegno è basso potrebbe non spettare

Non sempre la pensione minima spetta, vediamo che requisiti richiede e a quali pensionati proprio non spetta.

La pensione minima Inps non spetta sempre. L’Inps ha annunciato che per il 2025 la pensione minima è pari a 617 euro al mese, solo 3 euro in più rispetto allo scorso anno. Si tratta di un aumento quasi irrisorio, ma è bene sapere che la pensione minima non è un diritto che spetta a tutti.

Innanzitutto è necessario rispettare determinati limiti di reddito per averne diritto, e poi spetta solo ad alcuni pensionati. Vediamo come funziona e che rischia, anche in futuro, di non averne diritto.

Pensione minima cos’è e quando spetta?

La pensione minima altro non è che l’integrazione al trattamento minimo delle pensioni troppo basse. Innanzitutto, quindi, per avere diritto alla pensione minima è aver maturato il diritto a una pensione calcolata sui contributi.

L’integrazione al minimo può essere totale (l’importo della pensione è portato a 617 euro al mese) in presenza dei seguenti limiti di reddito:

  • per il pensionato solo non si devono superare i 7.844,20 euro;
  • per il pensionato spostato il reddito della coppia non deve superare i 23.532,60 euro.

Al di sopra di questi redditi può spettare l’integrazione parziale se non si superano i seguenti limiti di reddito:

  • per il pensionato singolo 15.688,40 euro;
  • per il pensionato sposato il reddito della coppia non deve superare i 31.276,80 euro.

In questo caso l’integrazione è calcolata nel seguente modo: reddito massimo meno reddito percepito diviso 13 mensilità. Facciamo un esempio e supponiamo ci sia un pensionato con una pensione di 314 euro mensili. Se  il pensionato ha altri 8.000 euro di redditi che trattamento minimo gli spetta?

(15.688 – 8.000)/13, ovvero 591 euro al mese.

Nel conteggio de reddito non si devono considerare:

  1.  l’importo della pensione da integrare;
  2. il reddito della casa d’abitazione;
  3. i trattamenti di fine rapporto

Appare chiaro, quindi, che già la pensione minima non è riconosciuta a chi ha redditi (oltre la pensione) troppo alti. Ma c’è anche un’altra limitazione.

A chi non spetta la pensione minima

Le pensioni sono integrate al minimo e raggiungono i 617 euro mensili solo se il lavoratore ha redditi versati prima del 1996. Per avere diritto alla pensione minima si deve avere un assegno calcolato con il sistema misto, parte contributivo e parte retributivo.

A chi ricade nel sistema contributivo puro l’integrazione non spetta, anche se la pensione è molto bassa. Proprio per questo motivo si deve fare molta attenzione a optare per il calcolo con il sistema contributivo (come ad esempio accade a chi fa il computo in Gestione Separata) perché ci si potrebbe alienare il diritto alla pensione minima.

Le nuove generazioni che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 non avranno diritto all’integrazione.

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