Il sistema pensionistico italiano è uno dei più complessi in Europa, prevedendo un gran numero di misure che permettono il pensionamento ad età e con contributi differenti.
Ma le cose, dal 2022, potrebbero cambiare drasticamente.
Pensioni 2020 che resteranno
Attualmente esistono 10 misure che permettono il pensionamento in Italia e nello specifico:
- pensione di vecchiaia raggiungibile a 67 anni per chi ha versato almeno 20 anni di contributi
- pensione di vecchiaia contributiva raggiungibile a 71 anni per chi ha maturato almeno 5 anni di contributi tutti versati nel sistema contributivo
- pensione di vecchiaia anticipata per lavoratori invalidi che è riservata agli invalidi civili con percentuale pari o superiore all’80% che richiede almeno 20 anni di contributi e 56 anni di età per le donne e 61 anni di età per gli uomini
- pensione anticipata che richiede almeno 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini
- pensione quota 41 che è riservata esclusivamente ai lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere i 19 anni di età. Questa pensione è raggiungibile alla maturazione dei 41 anni di contributi da caregiver, invalidi, disoccupati, gravosi ed usuranti
- pensione anticipata contributiva riservata a coloro che hanno versato tutti i propri contributi nel sistema contributivo puro, che hanno raggiunto i 64 anni di età e maturato almeno 20 anni di contributi. E’ richiesto, per accedere, che l’assegno pensionistico sia pari a 2,8 volte il trattamento minimo INPS.
- pensione quota 97,6 per lavoratori usuranti che richiede il raggiungimento di tale quota con almeno 35 anni di contributi ed almeno 61 anni di età
Pensioni 2020 che nel 2022 non ci saranno più
Ci sono, poi, le pensioni che attualmente sono in vigore, potrebbero essere prorogate di un anno ma che comunque con ogni probabilità nel 2022 non si saranno più come:
- Ape sociale, in scadenza il prossimo 31 dicembre, che dovrebbe essere prorogata anche nel 2021 e che richiede 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi
- quota 100, in scadenza il 31 dicembre 2021, che richiede almeno 38 anni di contributi unitamente ad almeno 62 anni di età
- Opzione donna, probabilmente prorogata anche nel 2021, che attualmente richiede 35 anni di contributi e 58 anni (dipendenti) e 59 anni (autonome) raggiunti entro il 31 dicembre 2019.