Andare in pensione a 63 anni e non a 67 anni con l’età ordinaria per la pensione di vecchiaia, ha una sola risposta al momento. Infatti c’è solo una misura che consente di andare in pensione a 63 anni senza una carriera lavorativa e contributiva lunga oltre 40 anni. La misura è l’Ape sociale che finirà di essere in vigore il 31 dicembre prossimo salvo che il governo non la proroghi ancora una volta. Ma come si può sfruttare la misura?
Pensione o indennità a 63 anni? ecco cosa offre il sistema
A 63 anni di età si può uscire con diverse vie, ma l’Ape sociale come vedremo è la più semplice per certi versi. Perché a 63 anni si può andare in pensione raggiungendo i 41 anni di contributi e sfruttando la quota 103 o la quota 41 per i precoci. Oppure raggiungendo 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne o 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e andando in pensione con la pensione anticipata ordinaria. Con meno di 40 anni di contributi invece ecco che si può sfruttare l’Anticipo pensionistico sociale. Una misura però destinata solo a determinate categorie. Infatti l’Ape è per:
- disoccupati che hanno esaurito la prestazione di disoccupazione;
- invalidi con una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%;
- caregiver che assistono un familiare convivente con handicap grave da almeno 6 mesi;
- lavoratori addetti a mansioni gravose.
APE sociale, ecco alcuni chiarimenti
La prestazione con l’APE sociale da molti però non viene considerata una vera e propria pensione. Infatti si tratta per lo più di un assegno che accompagna il lavoratore nel raggiungimento dei 67 anni di età. La misura infatti è temporanea e cessa a 67 anni di età. Si può percepire quindi a partire dai 63 anni per massimo 4 anni. Servono 30 anni di contributi per caregivers, disoccupati e invalidi, 36 anni invece per i lavori gravosi. La misura non può essere più alta di 1.500 euro al mese. Inoltre non è reversibile a causa di decesso del beneficiario al coniuge o ad altri familiari, non prevede tredicesima, assegni per il nucleo familiare e maggiorazioni. E non si indicizza al tasso di inflazione.