L’opzione donna è una misura ottima per le donne visto che permette fino a 9 anni di anticipo, per le lavoratrici dipendenti (8 anni per le autonome) sulla pensione di vecchiaia a fronte di 35 anni di contributi versati e di un ricalcolo interamente contributivo dell’assegno previdenziale spettante.
Opzione donna a chi conviene e a chi no
Proprio il ricalcolo contributivo della pensione è il punto focale di opzione donna. Per chi riesce davvero ad anticipare 8 o 9 anni sulla pensione di vecchiaia o anche 7 anni sulla pensione anticipata, la misura conviene perchè, anche a fronte della perdita che il ricalcolo contributivo comporta (che in alcuni casi porta anche a tagli del 30% della pensione spettante) i molti anni di pensione mensile in più ricevuti portano ad ammortizzare questa penalizzazione.
Ma per chi anticipa meno la convenienza non c’è. Supponiamo una donna a 58 anni e con 40 anni di contributi voglia accedere all’opzione donna: l’anticipo effettivo sarebbe solo di 2 anni sulla pensione anticipata (raggiungibile a 41 anni e 10 mesi per le donne e con una finestra di attesa di 3 mesi).
In questo caso il taglio comportato dal ricalcolo contributivo, che ricordiamo è per sempre, non verrebbe ammortizzato dai 2 anni di anticipo: meglio sarebbe lavorare ancora 2 anni e accedere alla pensione senza penalizzazioni con l’anticipata ordinaria (e non fosse possibile continuare a lavorare meglio versare i 2 anni di contributi mancanti con il versamento dei volontari piuttosto che anticipare con l’opzione donna).
Da considerare, inoltre, che oltre il taglio previsto per il ricacolco contributivo andare in pensione a 58 anni prevede l’applicazione di un coefficiente di trasformazione ben più basso di quello applicato a 67 anni e anche in questo modo la pensione verrebbe diminuita.
Prima di scegliere la strada dell’opzione donna, quindi, consiglio a tutte le lavoratrici di farsi fare una simulazione della pensione spettante scegliendo questa misura con ricalcolo contributivo e di confrontare la cifra che ne esce con quella che sarebbe loro spettata andando in pensione a 67 anni.
Il calcolo va fatto sull’effettivo vantaggio dell’anticipo sia a livello economico che a livello di smettere di lavorare prima.