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Pensione per il 2024: ci sono 11 modi per accedere

Ecco tutte le misure (sono 11) per uscire dal mondo del lavoro e andare in pensione nel 2024.

Nel 2024 sono previsti 11 diversi modi per accedere alla pensione. Il sistema previdenziale italiano prevede talmente tante misure strutturali e temporanee che non sempre è facile capire se ne esista una che faccia al caso proprio.

Orientarsi tra le diverse misure non è per niente semplice e neanche capire cosa è più conveniente fare tra tipologie di pensione che penalizzano e che non lo fanno. In questo articolo illustreremo tutte le misure disponibili per pensionarsi entro il 31 dicembre 2024.

Sommario
1 Pensione di vecchiaia
2 Pensione di vecchiaia per gli invalidi
3 Pensione anticipata ordinaria
4 Pensione quota 103
5 Pensione Opzione donna
6 Pensione quota 41 precoci
7 Ape Sociale
8 Pensione anticipata contributiva
9 Pensione anticipata con la RITA
10 Pensione usuranti o quota 97,6
11 Pensione contributiva a 71 anni

1 Pensione di vecchiaia

Per la pensione di vecchiaia servono 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. I requisiti sono uguali sia per uomini che per donne che, in alcuni casi possono richiedere il trattamento anche solo con 15 anni di contributi, ovvero quando:

  • sono in possesso di 15 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 1992;
  • sono stati autorizzati al versamento dei contributi volontari entro il 31 dicembre 1992;
  • hanno un’anzianità contributiva di almeno 25 anni e per almeno 10 anni i contributi versati non sono stati sufficienti a coprire l’intera annualità.

2 Pensione di vecchiaia per gli invalidi

Solo per i lavoratori invalidi del settore privato che hanno un’invalidità pensionabile di almeno l’80% è permesso accedere alla pensione di vecchiaia con un certo anticipo. Il requisito contributivo è uguale (20 o 15 anni di contributi), ma quello anagrafico è fissato a:

  • 56 anni per le donne;
  • 61 anni per gli uomini.

La misura richiede una finestra di 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti.

Leggi anche: La pensione di vecchiaia dai 56 ai 61 anni, ecco chi può farcela

3 Pensione anticipata ordinaria

Si tratta di una forma di pensionamento che, al momento, non prevede penalizzazioni (le ha previste in passato e potrebbe prevederle in futuro). Per l’accesso è richiesto di soddisfare solo il requisito contributivo e si può accedere, indipendentemente dall’età, al raggiungimento di:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

La misura prevede una finestra di attesa di 3 mesi da raggiungimento dei requisiti.

4 Pensione quota 103

La quota 103 si raggiunge sommando età e contributi ma la misura richiede dei paletti sia per l’età che per i contributi e nello specifico servono almeno:

  • 62 anni di età;
  • 41 anni di contributi.

La misura prevede una penalizzazione che può essere anche abbastanza pesante: in primis l’assegno è calcolato con il sistema contributivo e nel 2024 non può superare l’importo di 2.993 euro lordi al mese. Per chi dovesse avere diritto a un assegno più alto, questo arriverebbe solo al compimento dei 67 anni. Fino al raggiungimento dei 67 anni, per chi si pensiona con la misura, non è consentito avere redditi da lavoro (fanno eccezione i redditi da lavoro autonomo occasionale entro i 5.000 euro l’anno), pena la perdita del trattamento previdenziale.

Per approfondire: Manovra 2024: la guida alla nuova quota 103

5 Pensione Opzione donna

In vigore ormai da moltissimi anni, l’opzione donna negli ultimi anni ha subito profondi cambiamenti. Nel 2024 richiede almeno 35 anni di contributi e almeno 61 anni di età. La misura prevede una penalizzazione legata al calcolo dell’assegno che avviene interamente con il sistema contributivo.

Per accedere nel 2024 i requisiti devono essere stati raggiunti nel 2024 e quest’anno possono accedere solo queste fasce di lavoratrici:

  • chi è carigever da almeno 6 mesi del coniuge i di un familiare entro il primo grado convivente e con handicap grave ai sensi della Legge 104;
  • chi ha un’invalidità di almeno il 74%;
  • risulta essere stata licenziata.

Hanno diritto ad accedere a 60 anni tutte le donne con almeno un figlio e a 59 anni tutte quelle che hanno più di un figlio. Le lavoratrici licenziate, a prescindere dai figli, possono accedere sempre a 59 anni.

Leggi anche: Opzione Donna 2024, ecco le vere regole e i calcoli da fare

6 Pensione quota 41 precoci

Coloro che hanno iniziato a lavorare in giovane età e hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni, hanno diritto ad accedere alla pensione quota 41 con soli 41 anni di contributi e indipendentemente dall’età.

A questa pensione però, possono accedere solo coloro che:

  • sono caregiver da almeno 6 mesi del coniuge i di un familiare entro il primo grado convivente e con handicap grave ai sensi della Legge 104;
  • hanno un’invalidità di almeno il 74%;
  • sono disoccupati a seguito di licenziamento e hanno terminato di fruire dell’intera Naspi spettante da almeno 3 mesi;
  • sono lavoratori dipendenti che svolgono da almeno 6 anni continuativamente mansioni usuranti o lavoro notturno.

Questa misura vieta, fino all’ipotetico raggiungimento dei contributi per accedere alla pensione anticipata ordinaria di cumulare la pensione con redditi da lavoro.

7 Ape Sociale

Si tratta di una misura in vigore dal 2019 che, però nell’ultimo periodo ha subito delle modifiche. Richiede 63 anni e 5 mesi di età e almeno 30 0 36 anni di contributi (variano in base alla categoria di appartenenza) La misura è solo un accompagnamento alla pensione di vecchiaia che sarà, poi, erogata al compimento dei 67 anni di età. Per il periodo di anticipo la pensione massima che si può ottenere ha un importo pari o inferiore a 1.500 euro al mese per 12 mensilità (non spetta la tredicesima.

Chi può accedere alla pensione Ape sociale? Le categorie sono:

  • carigever che assistono da almeno 6 mesi del coniuge i di un familiare entro il primo grado convivente e con handicap grave ai sensi della Legge 104 (30 anni di contributi);
  • coloro che hanno un’invalidità di almeno il 74% (30 anni di contributi);
  • sono disoccupati a seguito di licenziamento e hanno terminato di fruire dell’intera Naspi spettante da almeno 3 mesi; possono accedere anche coloro che sono disoccupati a seguito di  scadenza del rapporto di lavoro a tempo determinato, che abbiano avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi nei 36 mesi precedenti la cessazione del rapporto). In questo caso servono 30 anni di contributi;
  • lavoratori dipendenti che svolgono, da almeno 7 anni negli 10 o 6 negli ultimi 7, un lavoro gravoso (36 anni di contributi, ridotti a 35 anni per le donne con un figlio e a 34 anni per quelle con almeno due figli).

Per approfondire: Ape sociale 2024, ecco come funziona la pensione anticipata con questa misura

8 Pensione anticipata contributiva

La pensione anticipata contributiva richiede che il soggetto abbia solo contributi versati nel sistema contributivo e nessuno in quello retributivo. I requisiti di accesso sono:

  • 64 anni di età;
  • 20 anni di contributi;
  • importo dell’assegno liquidato che sia di almeno 3 volte il trattamento minimo Inps (circa 1.600 euro di pensione) che si riduce a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con almeno 2 figli.

9 Pensione anticipata con la RITA

La Rita è un anticipo pensionistico che spetta solo a coloro che hanno scelto di versare contributi in una fondo pensione integrativo. Se sono stati versati almeno 5 anni di contributi è possibile accedere alla Rita a:

  • 62 anni e con almeno 20 anni di contributi al lavoratore che cessa l’attività lavorativa;
  • a 57 anni con almeno 20 anni di contributi al lavoratore disoccupato da almeno 24 mesi.

Per un maggiore approfondimento leggi anche: Pensione a 57 o 62 anni anche nel 2024, ecco chi può andarci

10 Pensione usuranti o quota 97,6

Solo per i lavoratori gravosi è prevista una forma di pensione molto interessante che permette l’accesso ai lavoratori dipendenti con un minimo di:

  • 61 e 7 mesi anni di età;
  • almeno 35 anni di contributi versati;

Per i lavoratori autonomi sono richiesti almeno:

  • 62 anni e 7 mesi di età;
  • almeno 35 anni di contributi versati;

E’ necessario che la somma tra età e contributi restituisca il numero 97,6 (si può accedere, ad esempio con 61 anni e 7 mesi e 35 anni e 9 mese di contributi o con 62 anni e 35 anni e 6 mesi di contributi) per i lavoratori dipendenti e 98,6 per i lavoratori autonomi.

Possono accedere tutti coloro che hanno svolto una mansione usurante in sette anni negli ultimi dieci anni di lavoro o per almeno metà della vita lavorativa complessiva. Per consultare le mansioni usuranti rimandiamo alla lettura dell’articolo: Lavori usuranti o gravosi: vi rientra la Protezione Civile?

11 Pensione contributiva a 71 anni

Per chi ha pochi anni di contributi, infine, resta la possibilità di accedere al pensionamento a 71 anni a patto di aver versato almeno 5 anni di contributi e che tutti i contributi siano collocati nel sistema contributivo.