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Pensione, per non perderla ecco i redditi da dichiarare entro il 31 ottobre

Entro il 31 ottobre un certo numero di pensionati deve dichiarare il reddito da lavoro autonomo conseguito nel 2023.

Con il messaggio 3077 del 19 settembre 2024 l’Inps ha chiarito quali sono i pensionati che devono presentare la comunicazione dei redditi da lavoro autonomo entro il 31 ottobre 2024.

L’obbligo riguarda le trattenute sulla pensione per i redditi parzialmente cumulabili e le comunicazioni devono essere effettuate in via provvisoria in base a quello che deriva dalla dichiarazione dei redditi che i pensionati pensano di produrre nel corso dell’anno.

L’obbligo di dichiarazione, ricordiamo, riguarda i titolari di assegno ordinario di invalidità o altri trattamenti previdenziali di invalidità diversi dalla pensione di inabilità liquidata con un’anzianità inferiore a 40 anni di contributi (e con decorrenza successiva al 31 dicembre 1994).

Si tratta di un obbligo che riguarda soltanto i pensionati che hanno avuto decorrenza del trattamento entro il 2023 e che sono soggetti al divieto parziale di cumulo dei redditi con quelli da lavoro autonomo: i redditi che vanno dichiarati sono quelli da lavoro autonomo conseguiti nel 2023 e la comunicazione deve essere effettuata entro il 31 ottobre 2024.

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Chi è escluso dall’obbligo di comunicazione?

Non devono presentare la dichiarazione, perché esclusi dal divieto parziale di cumulo i seguenti pensionati:

  • i titolari di pensione e assegno di invalidità avente decorrenza compresa entro il 31 dicembre 1994;
  • i titolari di pensione di vecchiaia. Si ricorda che per effetto dell’articolo 72 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, dal 1° gennaio 2001 le pensioni di vecchiaia a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti e delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima e delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi, sono interamente cumulabili con i redditi da lavoro autonomo, indipendentemente dall’anzianità contributiva utilizzata per il riconoscimento e la liquidazione della prestazione;
  • i titolari di pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo, in quanto dal 1° gennaio 2009 tale pensione è totalmente cumulabile con i redditi da lavoro, per effetto dell’articolo 19 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133;
  • i titolari di pensione di anzianità e di trattamento di prepensionamento a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della medesima, in quanto dal 1° gennaio 2009 tali prestazioni sono totalmente cumulabili con i redditi da lavoro (cfr. la circolare n. 108 del 9 dicembre 2008, par. 2);
  • i titolari di pensione o assegno di invalidità a carico dell’Assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della medesima, delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni (cfr. la circolare n. 20 del 26 gennaio 2001). Si precisa che ai fini dei 40 anni è utile anche la contribuzione relativa a periodi successivi alla decorrenza della pensione, purché già utilizzata per la liquidazione di supplementi (cfr. la circolare n. 22 dell’8 febbraio 1999 e il messaggio n. 4233 del 23 luglio 1999).

Chi deve presentare la comunicazione?

Tutti coloro che non rientrano nella lista precedente degli esclusi sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi conseguiti nel 2023 entro la scadenza della presentazione della dichiarazione dei redditi con modello Redditi 2024 (31 ottobre 2024).

Si ricorda, però che chi percepisce pensione di invalidità e ha svolto attività di lavoro autonomo da cui non è derivato un reddito annuo superiore all’importo del trattamento minimo non è tenuto a presentare la comunicazione.