Ci sono italiani fortunati che prendono la pensione per più di 40 anni. La misura previdenziale introdotta in Italia nel 1973, conosciuta come “baby pensione”, rappresenta uno dei capitoli più discussi della storia della previdenza italiana. Fu promossa dal governo guidato da Mariano Rumor, ed era una norma che consentiva alle lavoratrici pubbliche con figli di andare in pensione dopo appena 14 anni, 6 mesi e 1 giorno di servizio, includendo anche i riscatti per laurea e maternità.
Questo significava che una dipendente poteva accedere alla pensione lavorando effettivamente meno di un decennio, garantendosi tuttavia un assegno per il resto della vita. 10 anni di contributi versati per oltre 40 anni di pensione ricevuta.
Il disastro delle baby pensioni
Il costo di queste misure ha avuto effetti duraturi e disastrosi sul sistema previdenziale italiano. Secondo l’INPS, le baby pensioni hanno generato un esborso complessivo di circa 130 miliardi di euro. Attualmente, ci sono ancora 256.000 beneficiari di queste pensioni, con una spesa accumulata pari a 102 miliardi di euro, cifra che sale includendo anche gli assegni cessati.
Sistema insostenibile
Questa normativa ha permesso situazioni che oggi appaiono insostenibili: molti beneficiari hanno percepito la pensione per oltre 40 anni a fronte di contributi versati per meno di 15 anni.
Si tratta di assegni, spesso superiori ai contributi accantonati, che hanno alimentato il dibattito sulla sostenibilità e sull’equità del sistema previdenziale. Nonostante le critiche e l’evidente impatto economico, nessun governo ha mai introdotto contributi di solidarietà o misure correttive specifiche per queste prestazioni.
Una riflessione sulla sostenibilità
La tabella seguente evidenzia alcuni esempi emblematici di come il sistema delle baby pensioni abbia funzionato, mostrando il rapporto tra gli anni lavorati e il numero di anni medi di percezione della pensione:
Anni lavorati | Anni medi di pensione | Costo per beneficiario (€) |
---|---|---|
15 | 40 | 300.000 |
20 | 35 | 250.000 |
25 | 30 | 200.000 |
L’eredità di queste scelte evidenzia un problema centrale: la necessità di riformare il sistema previdenziale, bilanciando i diritti dei lavoratori con la sostenibilità finanziaria.
Le baby pensioni sono un caso emblematico di come una norma, seppur con buone intenzioni, possa avere conseguenze economiche significative e durevoli. In un periodo storico in cui il dibattito sulle pensioni è sempre più acceso, questo esempio offre spunti utili per evitare errori simili in futuro, garantendo un sistema previdenziale più equo e sostenibile per le generazioni future.
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