Pensioni 2025: ecco le date di nascita dei lavoratori che andranno in pensione Pensioni 2025: ecco le date di nascita dei lavoratori che andranno in pensione

Pensione per tutti a 62 anni nel 2023 e dopo ma con meno di 41 anni di contributi

Andare in pensione a 62 per tutti potrebbe essere un traguardo che molti sognano. Ma avere i 41 anni di contributi richiesti oggi dalla 103 non è facile.

Tutti ad affannarsi per la quota 103, tutti a calcolare gli anni di contributi e a cercare, se possibili di riscattare periodi che gli permettano di raggiungere i 41 anni di versamenti. Perché, ormai è stato detto, la quota 103 e la pensione a 62 anni con questa misura, sarà valida solo per un anno. E poi chissà cosa ci aspetta per gli anni successivi.

Ma siamo proprio sicuri che sia così? Perché la pensione per tutti a 62 anni nel 2023 e anni successivi esiste e non richiede 41 anni di contributi. Ma molti meno. E quasi nessuno la prende in considerazione. Perché essendo una misura che non eroga l’INPS non viene pubblicizzata abbastanza. Ma è un’ottima soluzione. Soprattutto per chi vuole uscire dal lavoro con meno anni di contributi.

Pensione per tutti a 62 anni nel 2023 e dopo ma con meno di 41 anni di contributi

La misura esiste da diversi anni e permette di lasciare il lavoro già a 62 anni. Ma si tratta di una pensione che non eroga l’INPS, bensì un fondo pensione complementare. Per averla, quindi, basta un minimo di pianificazione. Perchè bisogna essere titolari di un fondo pensione complementare in cui siano stati versati almeno 5 anni di contributi.

Ed è necessario aver raggiunto almeno i 20 anni di contributi necessari per accedere alla pensione di vecchiaia. Si tratta di una sorta di scivolo che accompagna il lavoratore che smette di lavorare alla pensione di vecchiaia. Con il tesoretto versato nel fondo complementare. E di questi tempi avere una garanzia del genere non sarebbe male.

La misura è la RITA ed è legata, come detto, a fondi pensione integrativi. Molti sono quelli che li hanno già sottoscritti con lo spostamento del TFR non più in azienda. E potrebbero, quindi, accedervi anche senza saperlo. Il consiglio che diamo a tutti coloro che si trovano nelle condizioni di poter aderire, quindi, è quello di informarsi presso il fondo in cui si versa il TFR per capire se si rientra nella possibilità.