Dal 1996 è entrato in vigore nel sistema pensionistico italiano il cosiddetto metodo contributivo. Infatti la più importante riforma delle pensioni che ha preceduto la Legge Fornero è stata la riforma Dini che fu una riforma delle pensioni epocale. Si passò da pensioni calcolate in base alle retribuzioni a pensioni basate sui contributi versati. Ma non esiste sistema basato sui contributi che non abbia flessibilità in uscita. Prendere una pensione più alta lavorando di più, o prenderne una più bassa scegliendo la via del riposo prima, è alla base della facoltà di scelta. E anche una partenza a 64 anni potrebbe essere una valida soluzione nel 2024.
Pensione per tutti da 64 anni e con 750 euro al mese
Anche perché il discorso si potrebbe allargare ai sussidi come il criticato reddito di cittadinanza. Perché dare il reddito di cittadinanza ad un soggetto che ha 64 anni di età e 20 anni di contributi, ma che non ha ancora maturato il diritto alla pensione che scatta a 67 anni? Una domanda che molti si dovrebbero porre visto che nel 2023 per gli over 60 il reddito di cittadinanza sarà erogato per 12 mesi e senza vincoli di lavori da svolgere o attività lavorative da ricercare. In pratica il soggetto over 60 è considerato come meritevole di tutela e come soggetto non più idoneo a lavorare. E allora perché tenerlo assistito dallo Stato quando potrebbe benissimo prendere la sua pensione con qualche anno di anticipo? Ecco quindi che al posto di un sussidio, perché non erogare la pensione? Pensione per tutti da 64 anni e con 750 euro al mese sarebbe una soluzione fattibile.
La pensione a 64 anni per tutti nel 2024
Oggi a 64 anni con 20 anni di contributi possono lasciare il lavoro quanti si trovano con un assegno pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale. Nel 2023 una pensione come questa sarà più o meno pari a 1.400 euro al mese. La misura è destinata a quanti hanno iniziato a lavorare dopo l’ingresso nel sistema della riforma Dini. Cioè dopo il 1995. Ma se si riducesse ad 1,5 volte l’assegno sociale e si eliminasse il vincolo del primo contributo versato successivo al 31 dicembre 1995, ecco che la misura potrebbe essere la soluzione alla tanto ricercata flessibilità. Tutti i lavoratori una volta maturati i 64 anni di età, se hanno almeno 20 anni di contributi, potrebbero chiedere la pensione accettando il calcolo contributivo della stessa. E se la pensione liquidata è pari a 750 euro circa al mese, ecco che la pensione potrebbe essere loro liquidata.