pensione pensione

Pensione più alta a chi si trasferisce: i paradisi fiscali dei pensionati

Avere una pensione più alta non è così difficile: basta trasferire la propria residenza all’estero. Ecco i Paesi più gettonati.

Pensione più alta per chi decide di trasferirsi all’estero e dire addio alla tassazione italiana. Molti pensano che per vedere i benefici fiscali sulla pensione sia necessario allontanarsi molto dall’Italia, ma non sempre è così. In alcuni casi avere une pensione più alta e il costo della vita più basso è alle porte del nostro Paese.

Le ragioni che spingono molti pensionati Italiani a lasciare la patria per trasferirsi all’estero non sono solo costo della vita e tassazione, ma anche trovare un Paese che offre un clima mite tutto l’anno (e permette di risparmiare sulle spese di riscaldamento) e servizi sanitari ottimi.

Uno dei Paesi che negli ultimi anni è stato scelto da molti connazionali è la Tunisia, in nordafrica e a due passi dall’Italia. Ci sono alcuni Stati, infatti, che per attrarre capitali stranieri prevedono una tassazione agevolata per i pensionati esteri che si trasferiscono. Vediamo quali sono i più gettonati.

Paradisi fiscali per pensionati

Se prima una delle mete più gettonate era il Portogallo, oggi il Paese ha meno attrattiva. Fino al 2020 i pensionati italiani che sceglievano di trasferirsi in Portogallo potevano contare sulla pensione erogata dall’Inps esentasse. Dal 2020, invece, al 2023 è stata introdotta un’aliquota al 10% mentre dal 2024 il regime agevolato per i pensionati esteri è stato abolito. Questo ha portato i pensionati a scegliere altre mete per il trasferimento.

A due passi dall’Italia un paradiso fiscale inaspettato: in Grecia per chi si trasferisce è prevista un’aliquota del 7% per i primi 15 anni mentre in Tunisia le tasse si pagano solo sul 20% del reddito (il restante 80% resta esentasse). In Tunisia, tra l’altro, anche i pensionati pubblici possono contare sulle agevolazioni fiscali sulla pensione (cosa che non è prevista in molti Paesi).

Ci sono Paesi dove, poi, non è prevista nessuna agevolazione fiscale per i pensionati esteri, ma l’imposizione sul reddito, essendo più bassa che in Italia, resta molto attraente: è il caso della Croazia, ad esempio.

Ci sono molti pensionati (ma soprattutto nomadi digitali) che scelgono un piccolo paradiso fiscale nel cuore dell’Europa che non prevede tasse per redditi fino a 24.000 euro e una flat tax al 5% o al 10% per quelli superiori. Si tratta di Andorra, un principato che si trova tra Spagna e Francia.

Leggi anche: Pensione all’estero: i Paesi più convenienti

Per la pensione più alta bisogna vivere almeno 183 giorni l’anno all’estero

A dettare legge è la normativa Italia che prevede che possa essere trasferita la residenza fiscale (con relativa imposizione del Paese estero) chi trascorre nel Paese in questione almeno 183 giorni l’anno.

Risiedere fiscalmente all’estero, quindi, richiede che la maggior parte dell’anno sia trascorso nel Paese che si sceglie per l’imposizione fiscale. Per avere la residenza fiscale all’estero è necessario avere un’abitazione e dimostrare di vivere stabilmente nel Paese scelto. Proprio per questo le mete preferite per i trasferimenti sono quelle in cui il costo della vita (e degli affitti, quindi) è più basso.