I nuovi coefficienti di trasformazione hanno abbassato le pensioni nel senso che chi ci va nel 2025 prende di meno di chi ci è andato nel 2024. Addirittura uno studio della CGIL ha messo in mostra cosa un lavoratore che va in pensione nel 2025 perde rispetto a uno che ci è andato nel 2026 a parità di età, di contributi e di montante contributivo.
In effetti per via dell’aggiornamento biennale di questi coefficienti la situazione è cambiata in peggio. Ma a conti fatti le regole restano sempre le stesse e nel sistema contributivo più contributi si versano più si prende di pensione. Così come, più stipendio si prende e più contributi si versano. Pensione più alta e 3 anni prima, nel 2025 c’è chi prenderà oltre 1.600 euro al mese, ecco perché è ancora possibile nonostante questo cambio dei coefficienti.
La pensione 3 anni prima, ecco come
Prendere una pensione 3 anni prima significa di fatto uscire a 64 anni di età e non a 67 anni. E per alcuni nati nel 1961 nel 2025 con la pensione anticipata contributiva ci sarà questa possibilità. La pensione anticipata contributiva è una misura che consente di andare in pensione a 64 anni di età con 20 anni di versamenti. Tre anni di anticipo e una dote contributiva relativamente bassa. E nonostante tutto le regole prevedono che uscire con questa pensione più alta e 3 anni prima, nel 2025 non sarà tanto più difficile di oggi.
Chi è nato nel 1958 nel 2025 andrà in pensione di vecchiaia se ha raggiunto i 20 anni di versamenti. Ma possono avere diritto ad una prestazione pensionistica nel 2025 anche i nati nel 1961. Infatti se i primi entrano nel perimetro della pensione di vecchiaia contributiva, i secondi entrano nel perimetro della pensione anticipata contributiva. Stessa carriera contributiva, ma con un vincolo più alto dal punto di vista della pensione minima che obbligatoriamente si deve raggiungere.
Pensione più alta e 3 anni prima, nel 2025 c’è chi prenderà oltre 1.600 euro al mese, ecco perché
Quindi, anche nel 2025 c’è chi riuscirà ad andare in pensione a 64 anni di età e non a 67 anni. Ma se a 67 anni basta arrivare ad un importo della pensione pari all’assegno sociale per chi non ha versato contributi prima del 1996, per la pensione a 64 anni le soglie aumentano. E diventano pari a 3 volte, a 2,8 e a 2,6 volte l’assegno sociale. Infatti si può andare in pensione a 64 anni prendendo un trattamento non inferiore a 1.400 euro al mese se si tratta di lavoratrici con più figli avuti. Oppure una pensione di circa 1.510 euro al mese con un figlio avuto o ancora con un trattamento di circa 1.616 euro al mese per uomini o per le donne senza figli.
Andare in pensione a 64 anni di età nel 2025 sarà leggermente più difficile di oggi e per due ragioni. La prima è l’aumento dell’assegno sociale che da 534,41 euro del 2024 è salito a 538,69 euro. Portando la pensione minima da centrare se deve essere pari a 3 volte l’assegno sociale da 1.603,23 euro al mese a 1.616,07 euro al mese. E poi per via dei coefficienti di trasformazione. Il coefficiente con cui va moltiplicato il montante contributivo e che per esempio a 64 anni nel 2024 era pari al 5,184% ed è sceso adesso a 5,088%. Significa che ogni 100.000 euro di montante contributivo si perdono 96 euro di pensione annua.