Rimane in vigore per il 2022 la quota 41 per lavoratori precoci. Per i lavoratori che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni e che si trovano nelle specifiche condizioni previste dalla normativa, con almeno 41 anni di contributi versati, il tempo stringe.
C’è tempo, infatti, fino al 1 marzo per presentare all’INPS la domanda di riconoscimento dei requisiti per accedere a questa tipologia di pensionamento anticipato.
Scadenza il 1 marzo 2022, chi riguarda?
Si ricorda che l’ampliamento dei lavori gravosi previsto dalla legge di Bilancio 2022, non riguarda la pensione quota 41. I nuovi precoci, infatti, potranno accedere soltanto all’Ape sociale mentre per il pensionamento anticipato dei lavoratori precoci le platee dei beneficiari restano quelle già previste fino al 2018.
Il primo marzo 2022 rappresenta la scadenza della domanda di verifica del diritto al beneficio, mentre la domanda di pensione potrà essere prodotta anche in un secondo momento.
La domanda da presentare entro il 1 marzo, quindi, serve solo a dimostrare di appartenere alla categoria dei lavoratori precoci e ad uno dei profili di tutela: disoccupati, invalidi, caregiver, gravosi o usuranti. Una volta presentata questa prima domanda, quindi, l’INPS provvederà a verificare i requisiti necessari per la concessione del beneficio e la disponibilità dei fondi. Il lavoratore riceverà una risposta in tal senso entro il 30 giugno 2022.
Ricordiamo, però, che il termine del 1 marzo non è perentorio, in quanto ci sarà la possibilità di produrre la domanda di rinoscimento del beneficio entro il 30 novembre ma in questo caso si sarà soggetti all’esito di monitoraggio in base alle domande presentate e accettate e alla rimanenza delle coperture stanziate per l’anno di riferimento. Presentare la domanda entro la prima finestra (1 marzo) di fatto, offre una maggiore possibilità di vedersi riconoscere la pensione entro l’anno e di non vedersela posticipare per mancanza di fondi.