Dal 1997 chi ha completato interamente il percorso di studio universitario, arrivando alla laurea, può trasformare in periodi di lavoro i periodi di studio. Cosa significa tutto questo? Che pagando il giusto onere, i periodi di studio possono diventare validi ai fini pensionistici. E tanto per il diritto alla pensione che per il calcolo del trattamento. Ma quanto si deve spendere per riscattare il periodo di studio?
Pensione prima o più alta, il riscatto agevolato e quanto costa davvero
Il calcolo del riscatto e di quanto un contribuente deve pagare dipende da diversi fattori. In primo luogo dagli anni che deve riscattare. Perché si può arrivare a massimo 5 anni di riscatto, ma solo per chi ha ottenuto alla fine il titolo di studio. Ma se a qualcuno interessa un solo anno perché tanto manca a completare i requisiti per una determinata pensione, può versare l’onere solo per quell’anno. Il calcolo di quanto versare dipende anche da quale versione del riscatto si deve usare. Perché c’è una versione ordinaria ma c’è anche una versione agevolata. Solo che quest’ultima può riguardare solo i periodi di studio che ricadono in epoca contributiva, cioè dopo il 31 dicembre 1995. Il riscatto agevolato è a quota fissa. Riscattare un anno nel 2023 costava 5.776 euro, mentre nel 2024 riscattare lo stesso anno costa circa 6.100 euro. Per il riscatto ordinario, sia per gli anni precedenti il 1996 che per chi sceglie questa via e non quella agevolata, il calcolo dipende dalle ultime retribuzioni percepite nei 12 mesi precedenti la domanda di riscatto. L’aliquota è quella del fondo a cui si presenta domanda di riscatto e quindi il 33% per il Fondo pensioni lavoratori dipendenti per esempio. E poi si passa alla riserva matematica e alle regole di calcolo che variano in base al vantaggio che in termini di pensione, il riscatto produce.
Detrazioni e deduzioni di imposta per il riscatto di laurea
Ricapitolando, per riscattare un anno di contributi nella versione agevolata servono 6.100 euro. Ma a prescindere dalla modalità prescelta di riscatto, l’onere sostenuto può essere scaricato nel modello 730 piuttosto che nel modello Redditi Persone Fisiche. Questo significa che a conti fatti l’onere diventa meno pesante perché garantisce un ritorno in termini di tasse da pagare. Se il riscatto della laurea riguarda un figlio a carico del padre, quest’ultimo può detrarre quanto pagato nell’anno precedente. Se il versamento è pari a 6.100 euro nel 2024, nel 730 2025 il padre recupererà 1.159 euro con la dichiarazione dei redditi. Se invece il riscatto riguarda il periodo di studio del padre e quindi del dichiarante nel 730, non c’è detrazione ma deduzione. E la cifra pagata, cioè i 6.100 euro, può essere portata in deduzione dal reddito nella misura piena. Significa che a fronte di 20.000 euro di reddito su cui si versano 4.600 euro di imposte, il contribuente verserebbe il 23% su 13.900 euro e non su 20.000 euro. E verserebbe così 1.403 euro in meno, cioè 3.197 euro.