Le donne che vogliono andare in pensione prima del previsto nel 2023 hanno a disposizione diverse opzioni, che però sono soggette a requisiti e limitazioni specifiche. Vediamo quali sono le principali soluzioni per il pensionamento anticipato femminile e quali sono le condizioni per accedervi.
Opzione donna 2023
Opzione donna è una misura sperimentale che consente alle lavoratrici di ottenere la pensione con requisiti ridotti rispetto alla normativa ordinaria, ma con il calcolo interamente contributivo dell’importo. Per accedere a Opzione donna nel 2023, le lavoratrici devono avere almeno 58 anni di età se hanno almeno 2 figli, 59 se hanno 1 figlio e 60 anni se non ne hanno e almeno 35 anni di contributi versati. Inoltre, devono appartenere a una delle seguenti categorie:
- caregiver, ossia donne che assistono un familiare con disabilità grave o non autosufficiente;
- invalide civili in misura pari o superiore al 74%;
- licenziate o dipendenti in imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale (in questo caso si esce a 58 anni sempre a prescindere dal numero dei figli).
Opzione donna è stata prorogata dalla legge di bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2023 e prevede la possibilità di cumulare i contributi versati in più gestioni previdenziali. Le lavoratrici madri possono beneficiare di uno sconto di un anno sull’età con un figlio e di due anni con più figli.
Pensione anticipata ordinaria
La pensione anticipata ordinaria è il trattamento pensionistico che si ottiene con il solo requisito contributivo, indipendentemente dall’età anagrafica. Per accedere alla pensione anticipata ordinaria nel 2023, le lavoratrici devono avere almeno 41 anni e 10 mesi di contributi versati. Il requisito contributivo è adeguato periodicamente all’aspettativa di vita e potrebbe aumentare nei prossimi anni.
La pensione anticipata ordinaria prevede il calcolo misto dell’importo, ossia con il sistema retributivo fino al 31 dicembre 1995 e con il sistema contributivo dal 1° gennaio 1996. Le lavoratrici precoci, ossia quelle che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento del 19° anno di età, possono beneficiare di uno sconto di un anno sul requisito contributivo.
Pensione anticipata con Quota 103
La pensione anticipata con Quota 103 è una misura transitoria che consente alle lavoratrici di ottenere la pensione con requisiti meno stringenti rispetto alla pensione anticipata ordinaria, ma con una penalizzazione sull’importo. Per accedere alla pensione anticipata con Quota 103 nel 2023, le lavoratrici devono avere almeno 64 anni di età e almeno 38 anni di contributi versati. La somma tra età e contributi deve essere pari o superiore a 103.
La pensione anticipata con Quota 103 prevede il calcolo misto dell’importo, come la pensione anticipata ordinaria, ma applica una riduzione dell’1% per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia (67 anni). La pensione anticipata con Quota 103 è stata introdotta dal decreto Rilancio del maggio 2020 ed è valida fino al 31 dicembre 2022. Il governo potrebbe prorogarla anche per il 2023.
Pensione anticipata con Ape sociale
L’Ape sociale è una misura che consente alle lavoratrici di ottenere la pensione con requisiti agevolati rispetto alla normativa ordinaria, ma con il calcolo interamente contributivo dell’importo. Per accedere all’Ape sociale nel 2023, le lavoratrici devono avere almeno 63 anni di età e almeno 30 anni di contributi versati. Inoltre, devono appartenere a una delle seguenti categorie:
- disoccupate;
- invalidi civili in misura pari o superiore al 74%;
- caregiver;
- lavoratrici impegnate in attività gravose.
L’Ape sociale prevede l’erogazione di un’indennità mensile a carico dello Stato fino al raggiungimento dell’età ordinaria per la pensione di vecchiaia (67 anni). L’indennità è pari all’importo della pensione calcolato interamente con il sistema contributivo e non può essere inferiore a tre volte l’assegno sociale (circa 1.500 euro). L’Ape sociale non prevede la possibilità di cumulare i contributi versati in più gestioni previdenziali.