Il dubbio della misura da scegliere per il pensionamento è sempre vivo nei lavoratori poichè la paura di percepire una pensione non vicina all’ultimo stipendio percepito rende reale ancora di più l’irrevocabilità della scelta.
Rispondiamo ad un lettore di Pensioniefisco.it che ci scrive:
Sono dipendente pubblico ed il giorno 13.10.2021 raggiungerò il traguardo di 62 anni di età anagrafica e 40 anni di contributi nella formula mista retributivo / contributivo di 39 anni nel periodo settembre 1982 – settembre 2021 ed 1 anno ante periodo 1982. Pertanto al 31.12.2021 avrò oltrepassato simbolicamente quota 100.Seguendo con attenzione le vostre recensioni, avrei piacere di sapere se sia bene che valuti con attenzione questa mia posizione di raggiungimento della quota 100, comunque certa al 31.12.2021, oppure se sia il caso di attendere quota 42 anni e 10 mesi atteso che forse quota 41 non sia del tutto appetibile.Il mio reddito imponibile come da ultimo CUD 2021 è stato di euro 29.700,00 e la mia busta paga netta mensile è di euro 1.900,00.Il dibattito è aperto ed attendo fiducioso il vostro punto di vista su due aspetti e cioè la eventuale penalizzazione di quanto ammonterebbe e per la liquidazione del tfr i tempi di attesa ad oggi previsti.Grazie
Per approfondire leggi la nostra guida: Pensione: tutto quello che c’è da sapere, la guida
Pensione quota 100 conviene?
La quota 100 una misura cha ha permesso a numerosi lavoratori di accedere alla pensione con un massimo di 5 anni di anticipo e senza penalizzazione alcuna sul calcolo dell’assegno previdenziale (ricordiamo che fino al 2016 la stessa pensione anticipata prevedeva penalizzazioni dall’1 al 2% sull’assegno che si azzeravano solo al raggiungimento di una determinata età).
In ogni caso, avendo lei 40 anni di contributi la separano dalla pensione anticipata solo 3 anni e potrebbe, quindi, se la cosa non le pesa, continuare a lavorare in attesa della riforma pensioni 2022 (per capire quanto possa convenirle un anticipo con la nuova misura che verrà scelta) e per vedere se ha voglia ed energia di lavorare fino al raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi di contributi.
Di fatto però, deve tener conto che anche nei prossimi anni, se dovesse aver bisogno di interrompere il lavoro, potrebbe sempre contare su un pensionamento con la quota 100, che cristallizza ad ottobre 2021 poichè lo stesso decreto che ha introdotto la misura afferma, all’articolo uno, che tutti coloro che hanno raggiunto i requisiti di accesso potranno presentare la domanda di pensione in qualsiasi momento successivo alla scadenza fissata al 31 dicembre 2021.
Tale scadenza, infatti, riguarda solo la possibilità di perfezionare i requisiti di accesso. Con tale consapevolezza, e con quella di dover dare in caso di pensionamento con quota 100 un preavviso di almeno 6 mesi alla sua amministrazione, potrebbe continuare a lavorare fino al raggiungimento dei 41 anni di contributi per un’ipotetica quota 41, o della pensione anticipata fra 3 anni. Sapendo che in qualsiasi momento lo desidera potrà presentare dimissioni con preavviso di 6 mesi ed accedere al pensionamento con la quota 100.
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