Era probabilmente la misura più attesa e più desiderata, ma non se ne parla più. Proposta per la prima volta dal governo giallo verde di Salvini e Di Maio come prosecuzione della quota 100, la quota 41 per tutti è anelata da tutti i precoci esclusi dall’attuale quota 41.
Quota 41 per tutti
Quando è stata introdotta la quota 100, nel 2019, si parlava anche di un’altra misura che, per mancanza di coperture, sarebbe entrata in vigore solo nel 2022, alla scadenza della quota 100.
L’attuale quota 100, quindi, altro non era una misura che avrebbe traghettato i lavoratori alla nuova e attesa quota 41 per tutti. O almeno era cos’ nelle intenzioni dell’allora esecutivo.
Col cambio di maggioranza e di governo della quota 41 oer tutti non se ne è più parlato a causa, proprio, del suo imponente impatto sulle casse dello Stato.
Ma durante i tavoli di incontro tra governo e parti sociali la misura rispunta fuori anche se a questo punto vengono previste penalizzazioni per una possibile attuazione: si parla o di un ricalcolo interamente contributivo della pensione o di penalizzazioni percentuali.
La cosa, come è facilmente intuibile, non piace molto alle parti sociali che di contro chiedono una flessibilità a 62 anni che possa, quindi, coinvolgere anche coloro che a 41 anni di contributi non ci riescono ad arrivare.
Ed è proprio a questo punto che la nostra quota 41 per tutti cade nuovamente nel dimenticatoio. Rispunterà nei prossimi tavoli di incontro sulla riforma previdenziale?