I contributi volontari vengono versati dal lavoratore o per raggiungere il requisito contributivo minimo di accesso alla pensione o per alzare l’importo dell’assegno previdenziale.
I contributi volontari possono essere versati per raggiungere i 20 anni di contributi necessari per accedere alla pensione di vecchiaia, per raggiungere i 42 anni e 10 mesi (1 anno in meno per le donne) necessari alla pensione anticipata ma anche i 38 anni di contributi che servono per la quota 100.
Molte volte, però, nonostante il lavoratore inizi a versare la contribuzione volontaria può capitare che debba interrompere i versamenti per ragioni economiche. Ma può anche capitare di aver fatto male i conti e non raggiungere il requisito necessario per l’accesso. In entrambi i casi potrebbe capitare, quindi, che il lavoratore, nonostante abbia versato contributi volontari si trovi senza il diritto alla pensione.
Potrebbe accadere, anche, che si verifichi il decesso del lavoratore prima di raggiungere il diritto alla pensione.
Cosa accade in questi casi? Si può chiedere all’INPS la restituzione dei contributi volontari versati che non hanno dato diritto alla pensione?
Contributi volontari e restituzione
In tutti i casi sopra descritti l’INPS non restituisce le somme versate a titolo di contribuzione volontaria e, quindi, i contributi versati restano nelle casse dell’Ente.
In base alla sentenza numero 27669 del 15 dicembre 2005, infatti i contributi non utilizzati o non utlizzabili non sono restituiti al lavoratore.
Non sempre, infatti, i contributi volontari inutilizzabili restano inutilizzati Portiamo alcuni esempi. Se si sono versati più contributi volontari di quelli necessari al raggiungimento del requisito contributivo, infatti, con gli stessi si incrementa l’assegno previdenziale.
Se la contribuzione volontaria, per errore, è stata versata in una cassa previdenziale diversa da quella di appartenenza, si può richiedere una pensione supplementarare.
In caso di morte del lavoratore che versa contribuzione volontaria, infine, la stssa concorrerà alla liquidazione della pensione ai superstiti.
Non sempre, quindi, i contributi volontari versati per errore vanno perduti.
Ma esistono alcuni casi in cui gli stessi possono essere restituiti e, anzi, per l’INPS vi è l’obbligo della restituzione.
Questo accade quando i contributi volontari versati sono “indebiti”, ovvero eper pagamenti effettuati
- In ritardo rispetto ai termini indicati dall’INPS
- Per periodi già coperti da contribuzione (obbligatoria o figurativa)